In occasione delle celebrazioni in onore di san Berardo de’Leopardi da Calvi, uno dei protomartiri francescani uccisi in Marocco nel 1220, è stata riaperta al culto l’antica chiesa di San Francesco a Calvi dell’Umbria con la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, alla presenza del sindaco di Calvi Guido Grillini e alla quale hanno partecipato moltissimi calvesi. Dopo tanti anni di chiusura e abbandono, dopo i lavori di sistemazione più urgenti per poter rendere fruibile la chiesa, ha riaperto al culto una delle chiese storiche di Calvi, la cui storia è strettamente legata alla predicazione di san Francesco nella bassa Umbria. Con il sostegno e l’opera di tante persone del paese, del nuovo parroco don Silvio Clement è stato possibile celebrare la festa del francescano Berardo da Calvi nella chiesa edificata sul terreno donato dalla famiglia de’Leopardi.
Nel corso della celebrazione il vescovo ha ricordato la figura di san Berardo, la sua vocazione religiosa, la predicazione tra gli arabi fino al martirio in Marocco insieme a quattro altri giovani originari di paesi della valle ternana.
Al termine della celebrazione è seguita la processione fino al paese con la statua di san Berardo.
La chiesa di S. Francesco e il convento di S. Berardo sorgono a circa 500 metri dalle mura di Calvi dell’Umbria, su un crinale collinare che divide le valli di Otricoli e di Magliano Sabina, all’incrocio della vecchia strada per Narni. Secondo la tradizione, furono edificati su un fondo di proprietà della famiglia di S. Berardo, giovane calvese che, conquistato dalla predicazione del Poverello d’Assisi di passaggio per il paese nel 1213, lo segui e, inviato a portare il Vangelo in Marocco, vi subì il martirio insieme ad altri cinque confratelli.
La chiesa, edificata in pietra calcarea locale, orientata nel modo canonico, restaurata più volte nel corso dei secoli XVII e XVIII, presenta una facciata di forma quadrata sormontata da un timpano con l’insolita presenza di una unica aula voltata a botte con 10 cappelle laterali e conserva all’interno pregevoli dipinti.