Alviano – celebrazioni per la festa di San Francesco

Dallo scorso anno deliberato dal Comune San Francesco è compatrono di Alviano e il 4 ottobre è festa cittadina che sarà celebrato presso la Cappella delle Rondini di cui ricorre il 40° della Consacrazione della Cappella. Concorsero alla realizzazione molti concittadini e particolarmente due francescani minori: padre Luciano Canonici e padre Guglielmo Schiavina. Il primo con molti scritti sul passaggio di San Francesco da Alviano e sullo stesso Paese ed il secondo con la progettazione della Cappella ed opere di bronzo lungo il percorso per giungere alla Cappella, al Cimitero di Alviano e presso lo Scalo. L’Artista ha realizzato opere anche in molte parti d’Italia, molte in Puglia, a Nazareth presso il Santuario.
La messa di domenica 3 ottobre nella cappella è stata celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese che ha invitato gli alvianesi a “Continuare questa tradizione che rafforza la comunità cristiana anche dopo 40 anni dalla dedicazione della cappella. Stiamo vivendo un periodo difficile per la pandemia e coltiviamo nel cuore una speranza che questo tempo difficile abbia fine e che il coraggio delle persone possano trasformare il tessuto sociale e il modo di vivere. Anche voi di Alviano volgendo sguardo a Francesco di Assisi, ponete segni di speranza nell’essere cristiani che seguono Gesù e si sforzano di vivere come Gesù con amore e passione, alla luce del vangelo come regola di vita.
La Laudato sii di Papa Francesco in questa oasi naturalistica è guida per apprendere e insegnare la cura del creato e della natura e la fratellanza umana ad immagine di quella di Dio”.
Il vescovo ha poi donato una reliquia di San Francesco alla parrocchia di Alviano e alla città che festeggia il santo di Assisi come compatrono.

Triduo di preparazione alla festa di San Francesco
venerdì 1 ottobre ore 17,30  Santo Rosario, ore 18,00  Santa Messa e Scritti su San Francesco, ore 21,00 Riflessione del Prof. Marco Bartoli: “San Francesco e il suo tempo”. In mattinata gli alunni delle scuole conoscono San Francesco, Patrono d’Italia e Compatrono di Alviano
Sabato 2 ottobre, Festa degli Angeli Custodi e Benedizione dei Nonni durante la Santa Messa, ore 21,00 – Santa Messa e Scritti su San Francesco
Domenica 3 ottobre ore 09,30 Santa Messa e Scritti su San Francesco nella Chiesa S. Anna, Scalo – ore 11,00 Santa Messa e Scritti su San Francesco nella Chiesa Parrocchiale.
Memoria del 40° della Consacrazione della Cappella delle Rondini – Partecipazione dei Rioni di Alviano alle ore 17,00 Santa Messa e Memoria Cappella delle Rondini con la celebrazione presieduta da Mons. Giuseppe Piemontese.
Ore 21,00 Memoria del Beato Transito di San Francesco Chiesa Parrocchiale
Lunedì 4 ottobre, solennità di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia e Compatrono di Alviano, alle ore 11,00 Santa Messa Solenne nella piazza antistante al Castello con la partecipazione dei Rioni di Alviano. Durante la Celebrazione, il Sindaco di Alviano accende la “Lampada Votiva a San Francesco per il Comune di Alviano” con l’olio offerto dal Paese.
A conclusione, dalla Loggia del Castello: saluto del Sindaco Gianni Ciardo, del parroco padre Michele Pellegrini e benedizione del Paese con Reliquia e Benedizione di San Francesco d’Assisi – Botti per San Francesco
Ore 17,00 – Proiezione del film su San Francesco “Fratello Sole e Sorella Luna” Sala Donna Olimpia
Ore 19,00 – “La Vecchiarella” esegue alcuni canti Piazza Giovanni Paolo II.

La ”Cappella delle rondini” è stata edificata nel punto più panoramico del territorio del comune di Alviano, con belvedere sulla piana della Teverina e sull’oasi naturalistica Alviano- Guardea in ricordo di un avvenimento miracoloso riguardante la figura di San Francesco che nella sua azione apostolica intorno agli anni 1210- 1213, passò ad Alviano per annunciarvi la parola divina.
Il racconto fatto dai biografi primitivi, narra che un giorno mentre Francesco predicava sulla piazza di Alviano, molte rondini garrivano con grande strepito e disturbavano.
Il Santo le invitò a tacere e le rondini obbedirono.
In ricordo a tale avvenimento non solo nella cappella del castello di Alviano (XV sec.) fu fatto affresco che lo illustra e nel quale si nota il ritratto della contessa Pamphilj proprietaria del castello nel 1654, ma fu edificata anche la cappellina a memoria dell’accaduto.
Si narra inoltre che i presenti colpiti dal miracolo, meravigliati dicevano: “Veramente questo uomo è un santo!”. Alcuni chiesero con insistenza di poterlo seguire, ma non potevano perché legati da impegni di famiglia. Il Poverello disse loro: “Non abbiate fretta! Penserò quello che dobbiate fare per la salute delle vostre anime!”.
E pare che di fronte alla massa che voleva seguirlo, questi pensò ad un specifica Regola del Terzo Ordine « per universale salute di tutti ». Pare che proprio in seguito a questa spinta di popolo che voleva seguirlo ma era legato da vincoli familiari San Francesco pensò alla creazione del Terz’ordine Francescano.

Così ci racconta Fra Tommaso da Celano biografo di San Francesco:
“Un giorno recatosi in un borgo d nome Alviano per annunziarvi la divina parola e salito su un luogo più alto per poter esser visto da tutti, cominciò a chiedere silenzio. Ma mentre tutti tacevano e si preparavano ad ascoltarlo con devozione, parecchie rondini, che la avevano i loro nidi continuavano a garrire e a fare strepito. E il Beato Francesco, non potendo essere udito lo per il loro garrire, disse rivolto agli uccelli : « Sorelle rondini, ormai è tempo che parli anch’io, perché voi avete finora parlato abbastanza ; ascoltate la parola di Dio, stando zitte e quiete finché il discorso sia finito ! ». E le rondini, con stupore e meraviglia di tutti gli astanti, subito tacquero e non si mossero di là finché non fu terminata, la predica. Gli ascoltanti allora, meravigliati, presero a dire : «Veramente quest’uomo è santo e amico dell’Altissimo ! ». E cercavano con gran devozione di toccargli almeno le vesti, lodando e benedicendo Dio. Cosa mirabile certo, che le creature irragionevoli conoscessero e presentissero la pietà e il dolcissimo affetto che egli nutriva per esse”.