Amelia – inaugurazione del centro per minori stranieri non accompagnati nella Cittadella della solidarietà

Un nuovo tassello del progetto pastorale caritativo di Amelia è stato inaugurato sabato 10 giugno. Si tratta de “Centro Minori Stranieri Non Accompagnati” presso palazzo Ercolani di Amelia, sede della Cittadella della solidarietà “Mons. Sandro Bigi” della Caritas diocesana – associazione di volontariato San Martino, che ospiterà dieci minori stranieri tra i 16 e 18 anni.
L’immobile detto popolarmente “Ospedaletto” risale alla prima metà del XVI secolo in quanto, insieme alla vicina Chiesa di San Francesco fu sede del primo nosocomio amerino, come dice un’epigrafe latina murata su una facciata “fu aperto un ospedaletto pe’ poveri e pellegrini”. L’intero immobile da Ospedale per i poveri e pellegrini è la “Cittadella della Solidarietà”, che non solo offre ospitalità, ma è il punto di riferimento per la pastorale della Carità del territorio amerino.
La struttura poliedrica è nata per rispondere ai diversi bisogni di poveri e delle persone in difficoltà che vivono nel territorio; in particolare è stato già realizzato “L’Emporio della Solidarietà di Amelia” e si realizzeranno poi una sartoria per donne immigrate, un appartamento per i MSNA che compiano i 18 anni e si apprestano ad andare in autonomia e una piccola ospitalità per i pellegrini che transitano in Amelia.
“Questa struttura è un sogno progetto in via di realizzazione – ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese – che attende di essere concluso con l’apporto di tutti. E’ un’opera di tanti, istituzioni e realtà varie che stanno dando il lro contributo come la diocesi, Caritas nazionale e diocesana, comune, prefettura e ministero, cittadini di Amelia,la comunità cristiana e agli amici immigrati che guardano a questa realtà come un po’ anche loro opera. Un progetto multiplo che tiene in primo piano i poveri e gli indigenti con l’emporio della solidarietà, poi c’è l’accoglienza degli immigrati minori non accompagnati e dei neo maggiorenni a cui sarà destinato un appartamento in ristrutturazione, le donne immigrate con la sartoria: abbiamo particolare attenzione per i minori che vorremmo fossero “adottati” in famiglia e accompagnati, diffondendo questa esigenza nelle nostre comunità cristiane”.
“Mettiamo in uso un fabbricato del centro storico come era nelle volontà di don Sandro Bigi – ha detto il sindaco di Amelia Laura Pernazza – dando seguito a quelle che sono le sue volontà. Utilizzato per una fascia di immigrati che ci sta a cuore come i minori. Abbiamo di recente anche riattivato la convenzione del volontariato per creare accoglienza e integrazione”.
All’incontro sono intervenuti anche Daniela Di Capua direttrice servizio centrale Sprar, Oliviero Forti responsabile dell’ufficio Immigrazione di Caritas italiana; Luca Antonini architetto direttore dei lavori, Ideale Piantoni direttore della Caritas diocesana.
Tale iniziativa rientra negli eventi organizzati per il ventennale dell’Associazione San Martino.
Attualmente ad Amelia sono ospitati nell’ambito del progetto Sprar 5 donne e 15 uomini dislocati in appartamenti ed una comunità per minori con 10 ragazzi stranieri in appartamento che verranno trasferiti nella nuova struttura della cittadella.
Ad Amelia ci sono inoltre 20 migranti del’emergenza sbarchi dislocati in 4 appartamenti e altri a Fornole e Sambucetole.
In diocesi ci sono altre strutture di accoglienza a Terni, Narni, Lugnano e Guardea sempre con il criterio del modello dell’accoglienza diffusa con piccoli appartamenti con massimo di 8 persone seguiti da operatori.
C’è un servizio h24 con operatori qualificati che seguono le strutture.I minori appena accolti vengono iscritti a corsi di lingua italiana o a di formazione professionale. Si avvia un cammino di formazione dall’alfabetizzazione alla formazione professionale, attività sportive e altro, favorendo un pieno inserimento nel territorio.