Amelia – mons. Lojali e la preghiera al centro della vita del sacerdote

Il 58° anniversario del Transito del Servo di Dio Mons. Vincenzo Lojali costituisce una tappa importante del cammino in preparazione al Giubileo 2025 e bene s’inserisce nel contesto dell’Anno della preghiera indetto da Papa Francesco.
La preghiera ha sostenuto tutta la vita di questo pastore della chiesa umbra, oggi incamminato verso l’onore degli altari, quell’unione con Dio che alimenta la fede, genera speranza e apre il cuore all’amore.
Durante gli esercizi spirituale della Conferenza episcopale umbra nel 1957, scriverà: “Il Sacerdote, ancora più il vescovo è l’uomo della preghiera; per questo ci ha chiamato più vicino a sè il Signore. Ad essa deve cedere tutto, anche le opere di apostolato, quando non sono così impellenti da non potere rimandare ad altro tempo. È strano sentire anche da sacerdoti: non ho tempo di pregare… Ma come? È proprio questa la mia ragione principale di essere. Si ha tempo per tutto, anche per le frivolezze, e ci si perde tanto tempo e poi non si ha tempo per il Signore.”
Tutta l’opera del vescovo Lojali, da quella per le vocazioni alla cura per gli orfani, dal sostegno a tutte le varie forme di povertà allo slancio missionario, dalla vicinanza con il popolo alla guida per le anime consacrate, ha avuto origine in quella dimensione verticale dell’amore a Dio, di chi sa riporre il suo cuore in lui e fa della preghiera il primo e indispensabile elemento del suo agire quotidiano.
Alla preghiera dedicherà molto tempo delle sue interminabili giornate episcopali, fin dall’alba nella Cappella del seminario, nella recita dell’Ufficio divino attraversando in lungo e largo la Cattedrale, poi fino a notte fonda in seminario, che sarà la sua dimora fino a poco prima la morte, e ancora, quando scrive il suo diario ed è preso dalla stanchezza e gli viene spontaneo di alzarsi e di avvicinarsi al tabernacolo per andare a dire a Gesù: “Ti amo”.
Un esempio di uomo della preghiera per tutti, in modo particolare per chi più da vicino vive la consacrazione a Dio.
Assistendo ad una discussione tra due sacerdoti riguardo il lavoro assillante del ministero e poco valutato dalla Chiesa dal punto di vista previdenziale, uno di loro gli fa osservare: Ma lei che fa? Prega, si ma poi che fa?
Con la sua umiltà e per prudenza non darà importanza alla domanda, ma poi intima gioia noterà che il lavoro che emergeva nella sua vita era proprio la preghiera ed esclamerà: “Stupendo questo per ogni vescovo e in modo particolare per me! Questa è la nostra prima occupazione. Non tanto le formule vuole da noi il Signore, quanto lo spirito di orazione.”
Ancora una volta con le sue intuizioni e il suo precorrere i tempi, ma ancor più con la sua vita Mons. Lojali ci insegna che la preghiera deve essere il programma di vita di ogni credente “la preghiera come via maestra verso la santità, che conduce a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione” (Papa Francesco).