Basilica di San Valentino – in esposizione il dittico dell’artista Giovanni Gasparro

L’altare della confessione presso la basilica di San Valentino ospita fino al 27 febbraio il dittico di giovanni Gasparro dedicato al santo patrono di Terni. L’installazione nasce dalla volontà di offrire ai cittadini e ai numerosi visitatori e devoti, l’opportunità di apprezzare due dipinti inediti dell’artista barese, due dipinti a olio su tela raffiguranti ‘San Valentino risana il figlio di Cratone’ e il ‘Martirio di San Valentino’.
Alla presentazione del dittico erano presenti il presidente della Commissione permanente Istruzione pubblica e beni culturali del Senato Riccardo Nencini, il sindaco Leonardo Latini, il vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu, l’assessore comunale alla cultura e agli eventi valentiniani Maurizio Cecconelli, le autorità cittadine, Giovanni Gasparro e i curatori dell’iniziativa Giuseppe Cassio e Paolo Cicchini.
Le opere intendono accompagnare il pellegrinaggio silenzioso alla tomba del santo e “convivono” con il contesto che le circonda, dove tutto parla della “forza” spirituale che ha tramandato l’immagine del patrono di Terni.
È un atto di devozione nella triste parentesi pandemica, ma anche un messaggio chiaro, in cui la figura di
san Valentino si riappropria con vigore della propria identità.
Si tratta di un dittico pittorico in cui il giovane esponente del realismo contemporaneo si confronta con le fonti
e con l’evoluzione iconografica del presule ternano, attraverso il suo linguaggio, che è frutto di un processo
ispirato e accompagnato dall’ammirazione per la portanza sacrale del personaggio.
I dipinti riflettono due momenti cruciali della Passio sancti Valentini martyris – un testo agiografico composto nel V-VI secolo – che ha trasmesso l’eroicità del santo evangelizzatore e taumaturgo.
Nelle opere di Gasparro è tangibile la capacità di attirare l’attenzione sull’immagine concreta e senza veli
di san Valentino, interpretato nella concretezza del pensiero, dei gesti e della spiritualità. Sono immagini
che parlano a tutti, sia ai non credenti. ai quali si offre l’opportunità di leggere l’intensità dei soggetti come
protagonisti della storia, sia ai credenti che dovrebbero essere in grado di coniugare la godibilità estetica con
significati ben più profondi.