Sono 22 gli studenti provenienti da università di diverse parti del mondo, quali la Malaysia, Hong Kong, Canada ma anche dall’Europa, in particolare Romania e Belgio, e naturalmente da molti stati degli Stati Uniti, che stanno svolgendo i corsi di “Conservazione Preventiva negli Archivi Storici” e il corso “Restauro della Carta” promossi dall’International Institute for Restoration and Preservation Studies di New York, su materiale e documenti provenienti dagli Archivi della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.
Il tutto è reso possibile grazie alla convenzione triennale tra la Diocesi di Terni Narni e Amelia e l’International Institute for Restoration and Preservation Studies di New York, sottoscritta dal direttore dell’ Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici don Claudio Bosi e dal direttore dell’Istituto americano Nikolas Vakalis.
Gli studenti, dai primi giorni di giugno guidati dai professori Nikolas Sarris, Marco Di Bella e Irene Zanella, specialisti noti a livello internazionale, e coordinati da Nikolas Vakalis hanno iniziato la loro pratica di Conservazione Preventiva direttamente nell’Archivio Storico della Curia Vescovile di Terni, e dai primi di luglio è stata avviata l’attività di restauro dei documenti nei laboratori dell’Istituto all’interno del complesso monastico di San Giovanni Battista in San Gemini.
L’International Institute for Restoration and Preservation Studies da 20 anni gestisce il programma “San Gemini Preservation Studies” incentrato sull’insegnamento del restauro e della conservazione dei beni culturali con 5 diversi corsi di restauro, quali materiale lapideo, ceramiche archeologiche, rilegature storiche, carta e un corso sulle tecniche tradizionali di pittura.
Dall’anno scorso, Nikolas Vakalis, coordinatore di questo nuovo progetto in accordo con il direttore dell’Ufficio Beni Ecclesiastici Don Claudio Bosi e i docenti, hanno voluto far lavorare gli studenti nell’Archivio al fine di farli cimentare direttamente con le problematiche della conservazione preventiva dei documenti cartacei storici, mettendoli a diretto contatto con l’ambiente in cui essi sono custoditi per poi, nella seconda parte del programma, operare direttamente sui documenti, creando così un progetto trasversale tra i due corsi che potrà avere, a medio e lungo termine, interessanti sviluppi: proprio in relazione a questo. Al termine dei tre anni, si prevede di organizzare una giornata di studio per presentare i risultati di questo grande impegno.
Da quest’anno, il progetto si è arricchito con lo studio delle condizioni microclimatiche dell’Archivio diocesano di Terni, con la messa in opera di più strumenti – datalogger – per il rilevamento delle variazioni termoigrometriche, i cui risultati verranno di anno in anno elaborati per poter studiare e successivamente proporre delle azioni mirate a creare un ambiente ottimale per la conservazione dei delicati documenti.
L’attività svolta è consistita nel creare le condizioni per una conservazione ottimale di alcuni dei volumi e raccolte di documenti storici, che arricchiscono l’ingente raccolta dell’Archivio Storico Diocesano.
Nel corso di “Conservazione Preventiva negli Archivi Storici” viene insegnato agli studenti come manipolare i preziosi e delicati volumi, valutarne lo stato di conservazione e poi operare, sia direttamente con una delicata rimozione dei dannosi strati di polvere, sia indirettamente costruendo dei contenitori con uno speciale cartone per preservarli dagli agenti esterni e prolungarne così la vita.
L’attività successiva, che si sta svolgendo in questi giorni a Sangemini, vede impegnati gli studenti del “Restauro della Carta” che lavorano alla messa in sicurezza e restauro dei documenti provenienti dall’archivio, in base a progetti approvati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.
Ogni anno viene data l’opportunità a studenti italiani, provenienti dalle facoltà di conservazione e restauro delle università di tutta Italia, di ottenere una borsa di studio tramite l’Associazione per la Valorizzazione del Patrimonio Storico di San Gemini, che bandisce un concorso, in stretta collaborazione con l’International Institute for Restoration and Preservation Studies.