Calvi dell’Umbria – celebrazione della festa del patrono San Pancrazio

Sabato 12 maggio con la solenne messa presieduta dal vescovo Piemontese sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta, è stata celebrata la festa di san Pancrazio. E’ seguita la processione verso la Collegiata, dove avviene la partenza del primo Signorino per la montagna di San Pancrazio. Lungo la strada verso il monte le autorità calvesi e quelle preposte a rappresentare le comunità limitrofe, procedono alla storica Revisione dei confini definita per arbitrato nel 1456 da Papa Callisto III, nella quale, veniva riconosciuto ai Calvesi il monte e l’eremo di San Pancrazio.

“E’un momento importante per la comunità calvese – ha detto il vescovo –  e questa devozione deve aiutare a crescere nella nostra vita cristiana. La memoria delle tradizioni è un fatto importante ma questa memoria deve essere sostanziata dal senso profondo della festa che è san Pancrazio. La festa del santo patrono deve, ogni anno, costituire un invito deciso ad un’esame della vita cristiana e della propria testimonianza che è fatta dell’amore di Dio, che è collocata al primo posto nella scala dei valori, fatto di fedeltà a Cristo e al vangelo, di adesione alla Chiesa dataci da Cristo come madre, rispetto e collaborazione con i pastori. Vogliamo vivere il nostro amore per san Pancrazio anche nella testimonianza della carità, nella comprensione reciproca, nelle relazioni reciproche nella famiglia, nella società e nella chiesa, nella vita civile, una pazienza nelle avversità, un amore e un perdono come discepoli di Gesù e segni, oggi, di un martirio quotidiano”.

La festa di san Pancrazio, per Calvi dell’Umbria è un momento di sentita partecipazione religiosa e che risale attorno alla metà del 1200. San Pancrazio, giovane cristiano martirizzato all’età di quattordici anni, a Roma sulla via Aurelia, sotto l’impero di Diocleziano. La figura del patrono Pancrazio è impersonata dai “Signorini” e dagli “Stendardi”, enormi gonfaloni di cui 2 rossi, rappresentanti il sacrificio del martirio e 2 bianchi denotanti la purezza del giovane cavaliere. Ogni contrada (Fiamme, Castello, Croce e Drago) esprime un Signorino che è il fulcro del corteo, perchè impersona il Santo martire.
Il giorno 13, detto del “Braccio”, poiché la reliquia del Santo è conservata in un braccio d’argento, si svolge una processione per le vie del paese con la partecipazione di tutto il corteo.

 

 

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