Carmelitane scalze – celebrazione di chiusura dell’inchiesta diocesana per la beatificazione della Serva di Dio Madre Eletta di Gesù

Sabato 29 marzo alle ore 10 presso il Monastero delle Carmelitane di Terni, si è tenuta la cerimonia di chiusura dell’inchiesta diocesana per la beatificazione della Serva di Dio Madre Eletta di Gesù. La liturgia, nella cappella dei Santi Giuseppe e Teresa, è stata presieduta dal vescovo Francesco Soddu, e animata dai canti delle suore carmelitane scalze, è stata aperta dalla recita delle Lodi e dalla breve rifessione di mons. Soddu, che ha ricordato la figura di madre Eletta come “monaca vitale che non si è fermata mai, un seme vivo e vivificante all’interno della chiesa, testimone dell’amore di Dio, della comunione e della misericordia. Sul suo esempio anche noi siamo chiamati ad aprire la porta del cuore al Signore”.
La cerimonia è proseguita con la lettura del decreto di chiusura definitiva dell’inchiesta diocesana sul presunto miracolo attribuito all’intercessione della Serva di Dio Maria Eletta di Gesù, che era stata aperta nell’aprile 2024 con la costituzione del Tribunale diocesano e la nomina degli officiali: don Giuseppe Capsoni Delegato Episcopale, don Claudio Bosi Promotore di Giustizia, dott.ssa Giovanna Moragliano perito medico; Don Albin Kouhon Notaio, che hanno rinnovato il giuramento di aver adempiuto fedelmente al loro incarico e di mantenere il segreto d’ufficio, insieme a padre Marco Chiesa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi postulatore.
I decreti sono stati quindi firmati dal vescovo, dal notaio, dal postulatore, dagli officiali, e la documentazione, raccolta in questi mesi su quanto in qualunque modo riguardi la Causa, il cui buon esito dipende in gran parte dalla sua buona istruzione, è stata posta in tre plichi, a cui sono stati apposti i sigilli, uno dei quali rimarrà nella Curia diocesana e gli altri affidati padre Marco Chiesa quale portitore, per essere consegnati al dicastero delle Cause dei Santi, ove saranno oggetto di esame nella seconda fase del processo di canonizzazione.
Presenti alla cerimonia i testimoni dell’inchiesta, fedeli e membri dei carmelitani secolari e l’assessore al Turismo del Comune di Terni Alessandra Salinetti.

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a cura di Elisabetta Lomoro

 

Madre Maria Eletta di Gesù
Il 28 gennaio del 1605, nasce a Terni, Caterina Tramazzoli, da una famiglia di nobile origine ma di scarsi beni.
Per la prematura scomparsa del padre Alessio, sposato con Eutropia, del casato dei Ciamborlani, viene affidata alle cure dello zio, il Canonico Don Angelo Tramazzoli, impegnato in una fitta rete di relazioni per la fondazione, a Terni, di un Monastero dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, secondo la poderosa riforma Teresiana, da poco attuata.
Caterina, assennata e gentile – tanto che lo zio si compiaceva di chiamarla “santa bambina”- entra nella clausura del Carmelo di Terni nel 1626, col nome di Suor Maria Eletta di San Giovanni Battista, nome che poi muterà in Maria Eletta di Gesù.
Il 5 settembre 1629 suor Maria Eletta, di appena 24 anni, mai uscita dalle mura della città, è chiamata a partire per un cammino di fede lungo e tormentato che le consentirà di essere protagonista di una vicenda esistenziale e religiosa ineguagliabile, attraversata dai drammi della grande storia e dalla luce calda e materna delle sue virtù.
Destinazione del suo primo viaggio è la fondazione del Carmelo di Vienna. Quattordici lunghi anni a Vienna favoriscono la crescita spirituale ed umana di Suor Maria Eletta. Ella superò i difficili inizi della vita del convento. Divenne maestra delle novizie ed all’età di trentatre anni fu chiesta per lei la dispensa papale per poter essere Priora, essendo ancora troppo giovane di età, ma non di saggezza.
La grande storia continua a stravolgere la vita della Scalza umbra: il 18 dicembre 1643 i sovrani imperiali, sentiti i Superiori dell’Ordine, decidono la fondazione di un nuovo Carmelo a Graz. Maria Eletta, cara alla coppia imperiale e già illuminata dalla fama di virtù limpide e documentate, viene designata come fondatrice.
A Graz, nella pace del monastero da lei organizzato e diretto, Maria Eletta rivela doti grandissime di governo ed accresce la fama delle virtù monastiche vivendo per tredici anni nella convinzione che il suo cammino europeo fosse giunto al termine.
La storia, intanto, decide ancora per lei. Partire per la fondazione del Carmelo di Praga. Qui l’animo di Maria Eletta fu sottoposto ad esperienze drammaticamente contrastanti: le tensioni ed i conflitti laceranti in una terra difficile e di confine (i cui echi non potevano non giungere nel segreto della clausura), la volontà tenace di garantire una severa disciplina, le calunnie subite per motivi di gelosia, la sofferenza della lunga malattia.
A Praga si consolida il culto popolare di questa monaca generosa e coraggiosa che muore l’11 gennaio del 1663, mai dimenticata da quelli che la conobbero. La fama della sua santità si irradia dalla lontana terra boema, nei vari angoli d’Europa già nel ‘600, giungendo fino a Terni.