Dal 1 maggio 2017 al 19 marzo 2018 viene celebrato con varie iniziative il IV centenario dalla fondazione del monastero dei SS. Giuseppe e Teresa delle carmelitane Scalze di Terni a Macchia di Bussone.
LA LETTERA DEL VESCOVO PER L’APERTURA DEL IV CENTENARIO
La fondazione di un monastero di Carmelitane a Terni ebbe origine da un sogno fatto da due donne di Terni, Artemisia Benaduci e sua figlia Maria Angela, nel quale si videro come religiose, in abito bruno con un mantello bianco. Tempo dopo ebbero una grande emozione quando entrarono in contatto con i Padri Carmelitani e riconobbero l’abito che avevano sognato. Il 5 febbraio 1618 il Vescovo di Terni Mons. Gera officiò la cerimonia della vestizione delle prime cinque novizie, tra cui Artemisia e Maria Angela, che si unirono nella nascente comunità del Monastero con Suor Teresa di Gesù (prima priora) e suor Caterina di San Domenico. Il Monastero venne intitolato a San Giuseppe e poco tempo dopo anche a Santa Teresa.
La prima sede temporanea fu la casa di Artemisia, ma le Monache non dovettero attendere a lungo fino a quando, per opera incessante di Don Angelo Tramazzoli, fu completata la costruzione dell’edificio definitivo, che occupava l’area dell’odierno largo Cairoli, a Terni, dove la comunità rimase per circa due secoli.
Nella primavera del 1626 Don Angelo accompagnò nel Monastero le sue due nipoti Lucia e Caterina Tramazzoli per entrare in clausura. Iniziò in quel momento per la giovanissima Caterina, che poi divenne Suor Maria Eletta di Gesù, un lungo e fecondo percorso spirituale e terreno, che la portò per le strade d’Europa.
LA STORIA E LA VITA DI MADRE ELETTA
Successivamente la comunità di Terni subì una storia travagliata: nel 1810 le leggi napoleoniche obbligarono le Carmelitane a ritornare al proprio luogo di nascita, nel 1860 il Governo italiano incamerò l’edificio del loro monastero costringendo e le Monache a ritirarsi a Sangemini. Nel 1873 non vennero accolte da Pio IX a Castel Gandolfo e nel 1906 la comunità rientrò a Terni in un nuovo edificio presso Ponte Romano, ma nel 1944 la Chiesa e il Monastero furono distrutti sotto i bombardamenti e la comunità si rifugiò a Stroncone, presso le suore francescane. Cinque anni dopo si trasferirono nel nuovo edificio in zona S. Martino a Terni, e nel 1974 venne inaugurato il nuovo monastero in località Macchia di Bussone, dove, ancor oggi, 10 sorelle continuano a vivere nel silenzio e nella solitudine, nella preghiera e nella penitenza.
PROGRAMMA
1 maggio 2017 ore 18,00 cappella del monastero – Solenne apertura del centenario. Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Piemontese
12 maggio ore 18,00 Museo diocesano – Presentazione del libretto sulla storia del Monastero da parte del monaco Don Luca Scolari
22 giugno 2017 ore 17,00 ore 18,00 cappella del monastero – Incontro con i Sacerdoti della Diocesi S. Messa della Solennità del S. Cuore di Gesù
16 luglio 2017 ore 8.30 cappella del monastero – Solennità della B. V. Maria del Monte Carmelo S. Messa presieduta da Mons. Giuseppe Piemontese
6-14 ottobre 2017 ore 18,00 cappella del monastero – Novena in preparazione alla solennità di Santa Teresa animata dalle vicarie della diocesi
15 ottobre 2017 ore 17,00 cappella del monastero – SOLENNITÀ DI S. TERESA S. Messa presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Piemontese
19 marzo 2018 ore 17,00 ore 18,00 cappella del monastero – Solenne chiusura del Centenario con la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Padre Generale dell’ordine della B. V. Maria del Monte Carmelo Saverio Cannistrà
In occasione del centenario la Penitenzieria Apostolica ha concesso il dono dell’Indulgenza Plenaria, alle solite condizioni, (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), a tutti coloro che visiteranno la cappella del Monastero in tutto l’anno giubilare e reciteranno il Credo e il Padre nostro.
PELLEGRINAGGIO
In occasione del Centenario è previsto un pellegrinaggio nei luoghi di M. M. Eletta e in particolare a Praga, dove è conservato il suo corpo incorrotto, con tappa ad Innsbruck e Graz. Per informazioni contattare
Giorgia: Cell. 333 2337472 – Marianne: Cell. 366 3838604 – GioTour: Tel.0477 /431290
OPERA SCULTOREA
Per iniziativa di alcuni fedeli, al fine di celebrare il centenario del monastero lasciando un segno tangibile alla Città, è iniziata un’attività di promozione e di raccolta fondi per erigere un’opera scultorea nel luogo in cui sorse nel 1618 il monastero di Terni, da dove ebbe inizio l’iter spirituale e terreno di Madre Maria Eletta per le strade d’Europa. Chiunque volesse contribuire alla realizzazione di questa opera, può rivolgersi al Monastero.
ORIGINI DEL MONACHESIMO CARMELITANO
Il monachesimo carmelitano è caratterizzato da una spiritualità che traendo origine da forme di eremitismo, si è poi sviluppata nel corso dei secoli; le Carmelitane hanno dato alla Chiesa alcune delle più importanti figure femminili degli ultimi cinque secoli, da Teresa d’Avila a Teresina di Lisieux fino a Edith Stein.
L’ordine carmelitano è stato fondato da un gruppo di eremiti nel 1100 sul monte Carmelo, luogo legato al profeta Elia e dove sembra ci fosse la prima edicola dedicata alla Madonna, per questo detta appunto “Madonna del Carmelo”.
Il carisma camelitano è quindi prettamente mariano tanto che il nome originario del monaci era “Fratelli di Maria”.
Il ramo femminile è stato fondato nel 1452 da Giovanni Soeth, generale dell’ordine, ma è nel 1562 che al monastero di San Giuseppe d’Avila Santa Teresa, per reagire al rilassamento dovuto alla decadenza della vita religiosa, si fece promotrice di una riforma (che prevede, tra l’altro, una clausura più rigida e un minor numero di monache per monastero) da cui nasceranno le Carmelitane Scalze.
Dall’incontro con San Giovanni della Croce nascerà invece il ramo maschile della riforma.
La regola è stata scritta da Sant’Alberto, vescovo di Gerusalemme, nel 1247 su richiesta di un gruppo di eremiti crociati e in seguito nuovamente da papa Innocenzo IV. Nel corso degli anni, però, ci furono vari aggiustamenti e fu proprio santa Teresa che volle tornare alla “primitiva regola” di Innocenzo (ignorando l’esistenza di quella di Sant’Alberto). Oggi alla Regola sono affiancate le Costituzioni, una serie di commenti alla stessa, il cui ultimo è stato scritto dopo il Concilio
Vaticano II.