Pasqua 2021 – celebrazione della Domenica delle Palme presieduta dal vescovo. Mons. Piemontese: “Dalla fede ed adesione a Cristo viene la speranza in una rinascita e il superamento delle difficoltà attuali”.

Con la celebrazione della Domenica delle Palme, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni, con il rito della benedizione dei rami d’ulivo davanti al portone centrale della chiesa, la lettura del brano dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, cui è seguita la processione dei sacerdoti con i rami d’olivo al canto dell’osanna lungo la navata centrale della chiesa, il rito della lettura della Passione di Gesù e la celebrazione eucaristica, ha avuto inizio la Settimana Santa.
Il vescovo ha ricordato come in questa Pasqua, seppur vissuta nelle ristrettezze causate dalla pandemia, si possa scorgere una speranza per un prossimo ritorno alla normalità grazie ai vaccini ed anche con un necessario cambiamento degli stili di vita e rispetto del creato.
«Una speranza che inizia, oggi, dalla domenica delle palme – ha detto il vescovo – celebrata con la presenza dei fedeli, mentre lo scorso anno, in pieno lockdown, la chiesa era vuota e la messa officiata solo con qualche sacerdote e ministro».
«Ogni volta che ascoltiamo il racconto della Passione siamo presi da angoscia, da tristezza, dal dispiacere nel vedere come il Signore è stato trattato, non soltanto dai suoi concittadini, dagli ebrei, ma anche dai suoi amici. Ebbene in questa settimana santa siamo convocati a metterci di fronte al Signore Gesù, a contemplare, soprattutto, gli ultimi giorni della sua esistenza, ma anche a confrontarci, noi che siamo cristiani, sulla nostra fedeltà, sulla nostra amicizia nei confronti del Signore. Certo, ognuno di noi, ripercorrendo la sua storia può scoprire, scorgere tante somiglianze con tutti i personaggi che sono stati menzionati e che hanno avuto parte nella passione del Signore: le folle che prima lo hanno acclamato quando è entrato a Gerusalemme, che hanno sperimentato i benefici dei pani e dei pesci, della predilezione, della misericordia di Gesù, della sua opera di guarigione, poi convinti dai capi hanno gridato: “crocifiggilo, crocifiggilo!”.
Le nostre folle, i nostri concittadini, forse anche noi, oggi, rinnoviamo ancora questa gazzarra nel chiedere che Gesù sia nuovamente crocifisso. Forse oggi nemmeno questo. Oggi siamo presi da indifferenza nei confronti del Signore, nei confronti della sua proposta di amore e di salvezza.

L’OMELIA DEL VESCOVO