Cattedrale – in piazza Duomo preghiera e benedizione del vescovo alla città nella festa del Preziosissimo Sangue

La parrocchia di Santa Maria Assunta della Cattedrale di Terni celebra la festa del Preziosissimo Sangue in ricordo dei due ragazzi Flavio e Gianluca e organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Terni e assessorato al Welfare, con il contributo della fondazione Carit, della Provincia di Terni e di tanti volontari e sostenitori.
Sabato 19 settembre si è tenuto il concerto in piazza Duomo con la partecipazione del maestro Francesco Morettini, Lorenzo Rinaldi e altri artisti. Al termine ostensione della Santa Reliquia, preghiera e benedizione di mons. Giuseppe Piemontese, Vescovo di Terni Narni Amelia.
La reliquia del Preziosissimo Sangue, una croce pettorale al cui interno sono custodite alcune gocce del sangue di Gesù, fu donata alla chiesa Cattedrale nel 1650 dal cardinale Francesco Angelo Rapaccioli allora vescovo di Terni. E’ una devozione a Gesù che suggerisce lo spirito di sacrificio, incoraggia a portare la croce e ad affidarsi alla volontà di Dio. In modo particolare, la solennità del Preziosissimo Sangue si lega al territorio ternano grazie ad un’antica storia, che affonda le sue radici nel lontano 1675, quando la popolazione fu colpita da una terribile epidemia di peste che, in poco tempo, causò un elevatissimo numero di morti. L’allora vescovo, monsignor Gentili, decise di fare appello alla Misericordia del Signore e il 21 giugno del medesimo anno si diresse sulla Torre dei Barbarasa. Da qui, benedisse la città con la reliquia del Preziosissimo Sangue: inspiegabilmente e senza una causa evidente, l’epidemia di peste iniziò a decrescere per sparire del tutto durante l’inverno.
Nella Cattedrale di Terni dalla fine del ‘600 la reliquia è custodita nell’altare appositamente costruito e la storia descritta in un dipinto del XVIII secolo, posto sulla parete sinistra del presbiterio, di fronte all’organo, rievoca l’incon­tro di San Giuseppe da Copertino con il cardinale Rapaccioli. Quando il cardinale, che si recava ad Assisi per incontrarsi con l’amico Santo, giunse nei pressi della basilica di San Francesco, vide venirgli incontro San Giu­seppe. Giunto all’altezza del cardinale, il santo, divinamente ispirato, si inginocchiò adorando la reliquia del Preziosissimo Sangue, che il cardinale se­gretamente recava con sé. L’episodio è una prova indiretta dell’autenticità della reliquia offertaci da San Giuseppe da Coper­tino, che l’anonimo pittore ha voluto affrescare a lato dell’Altare Maggiore.

La preghiera e benedizione del vescovo in piazza