Celebrazione della Domenica delle Palme all’Acciaieria

Celebrata dal vescovo della Diocesi Terni Narni Amelia padre Giuseppe Piemontese, la messa della domenica delle Palme presso l’acciaieria di Terni per i lavoratori e familiari della Acciai Speciali Terni, alla presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Lucia Morselli, del prefetto Gianfelice Bellesini, del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, della dirigenza aziendale, dei rappresentanti dei sindacati e di numerosi lavoratori.
La messa, che dà inizio alla settimana santa, è stata preceduta dalla benedizione delle palme all’ingresso del capannone della società delle Fucine e dalla processione d’ingresso con le palme fino all’altare.
“Celebriamo la messa in questo luogo con tanta fede, e con curiosità e speranza – ha detto il vescovo – Tutti noi che siamo qui apriamo il nostro cuore nell’attesa di qualche cosa, della realizzazione delle nostre speranze. La settimana che cominciamo insieme qui, in questo luogo, è la settimana santa, la settimana di passione di Gesù, che richiama anche la passione e la sofferenza degli uomini, di tutti coloro che attraverso il lavoro e l’impegno quotidiano affrontano la fatica e la sofferenza, che cercano di stabilire relazioni umane amichevoli e fruttuose. E’ un tempo di passione anche per la nostra società e per ciascuno di noi, che va letto alla luce di Gesù. Senza Gesù la nostra passione non ha senso, siamo destinati a precipitare nella disperazione. Dai fatti che accadono ogni giorno ci rendiamo conto sempre di più di questa realtà: guerre fame, violenza, persecuzioni dei cristiani, la stessa crisi economica, la corruzione, le ruberie, la pazzia della mente umana, pensando all’aereo della Germanwings o all’uccisione del nostro concittadino David Raggi, ucciso senza ragione. Questa passione degli uomini va vissuta e vista alla luce della passione di Gesù.
La stagione della primavera con le sue aperture alla vita ci aiuta a immetterci nel tempo della passione e resurrezione, quella appunto vissuta da Gesù che si è addossato la passione degli uomini, della società e di ciascuno di noi. Siamo qui per condividere nella messa questo mistero, per cogliere sprazzi di luce e d’inversione di marcia nelle scelte della nostra vita. Gesù ha donato la sua vita per salvarci e darci un esempio di come ci si pone di fronte alla sofferenza, di fronte all’altro, chiunque egli sia, amico o nemico, traditore o carnefice. E di fronte a lui siamo chiamati a definirne la nostra relazione e a seguirlo sulla via della passione se vogliamo arrivare alla vita piena della resurrezione.
La passione e la resurrezione di Gesù ha immesso energia e vitalità divina nell’uomo e nella terra, perché questo tempo diventi veramente tempo di attese e di speranze, di inversioni e di successi, tempo di concordia e di pace, di benessere, ma anche tempo di responsabilità e cooperazione, tempo di riconciliazione e perdono.
Questi rami d’ulivo che siamo abituati a ricevere sono il segno della nostra adesione a Gesù, uomo di pace, della nostra fiducia in lui che ci dona speranza e vita. Siamo invitati a scambiarlo con i nostri familiari e amici, anche con i nostri nemici, perché con l’aiuto di Gesù possa sempre tornare la pace e la concordia.
La nostra città guarda a queste acciaierie con orgoglio e ammirazione. Ognuno di voi che operate dall’interno, e noi che operiamo dall’esterno, ciascuno per la parte che gli compete, contribuisca a dare fiducia e speranza a questa nostra città. Partiamo da questa celebrazione pasquale accogliendo il dono dell’amore di Gesù, pronti a condividerlo con quanti la provvidenza ci pone accanto. Saranno i semi di bene, il polline di giustizia che possa raggiungere, nella globalizzazione del bene, ogni parte della terra”.

 

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