Celebrazione prenatalizia al polo industriale di Nera Montoro

“Una messa prenatalizia per ritrovarci attorno a valori condivisi e che ci stanno a cuore – ha detto il vescovo nell’omelia parlando della festa del Natale -. Una messa per scambiarci gli auguri. La tradizione ci ha portato a queste espressioni a vivere un tempo di auguri di buoni sentimenti, di solidarietà, di regali, di addobbi, di raduni familiari. L’evoluzione culturale della nostra società rischia di smarrire la radice e il senso profondo della festa. Tutto è iniziato oltre 2000 anni fa, quando Maria, giovane donna ebrea, diede alla luce un bambino che è Dio stesso fatto uomo. La lieta notizia data dagli angeli e trasmessa dagli evangelisti, porta agli uomini di buona volontà pace in terra. Tutti sentiamo la nostalgia di un tempo di pace, di concordia, di fratellanza e di rapporti autentici che quel bambino è venuto ad innestare nei dinamismi della società. Le distrazioni di oggi, le idee di un pensiero dominante verso una dimensione orizzontale, che lascia insoddisfatti, derubano l’uomo di dimensioni sovrannaturali che costituiscono il segreto di una vita gioiosa. La tradizione dei nostri padri, che ci ha trasmesso il cattolicesimo, ci parla di un Dio fatto uomo come noi, maestro di sapienza e di vita, che nato morto e risorto per ciascuno di noi. Il Natale è tutto questo ed è motivo di gioia e solidarietà, sull’esempio di Gesù, perché la gioia si raddoppia quando si condivide, e tanta più gioia si prova quanto più viva è la fede in Gesù e l’amore per lui”.
Facendo riferimento all’azienda e al tipo di produzione che viene realizzata a Nera Montoro il vescovo ha fatto un parallelo tra l’energia come bene materiale e l’energia spirituale. “La vostra società recupera produce e distribuisce energia verde, una forza e ricchezza che non si vede ma che produce forza e vita. Innesta processi per la vita, il benessere e lo sviluppo della società di oggi. Per comprendere che cosa è l’energia bisogna capire cosa fa. L’energia non la vediamo, ma ne percepiamo la presenza in ogni momento della nostra vita. Vi sono nella nostra esistenza energie negative che distruggono quello che di bello i nostri avi ci hanno tramandato compresa la fede, le sane tradizioni, il mondo interiore e degli affetti, la bellezza delle cose. Francesco di Assisi considerava il Natale la festa più grande e dalla contemplazione del bambino riceveva la forza per gioire di tutto ciò che aveva attorno, per tutte le creature. Una gioia nonostante la sofferenza. Vi auguro di trovare e conservare quella energia spirituale che nasce dalla fede e che costituisce il segreto di una vita felice per voi e per le persone a cui tenete particolarmente. Quando lavorate collaborate all’opera della creazione, preservate il mondo, lo rendete più bello, lo consegnate alle nuove generazioni con la speranza che esse lo migliorino. Chiediamo al Signore che le nostre sterilità di lavoro, di sentimenti, di benessere di fede, possano trasformarsi in motivo di gioia, di benessere per tutti noi e per il mondo intero”.