Clarisse – La celebrazione del XXV di consacrazione della chiesa delle clarisse di Terni

Si è svolta Lunedì 23 settembre alle ore 18.00 la celebrazione eucaristica presso la chiesa del monastero della Santissima Annunziata di Terni, dove venticinque anni prima, l’allora Vescovo di Terni mons. Franco GUALDRINI aveva consacrato l’altare della nuova chiesa destinata ad essere casa delle figlie di Santa Chiara. Oggi come allora è il Vescovo di Terni a presiedere la solenne concelebrazione, ma stavolta il destino vuole che Egli è un figlio prediletto di San Francesco; Sua Eccellenza Padre Giuseppe PIEMONTESE dell’ordine dei frati minori conventuali, già Custode del Sacro Convento di Assisi ha reso grazie a Dio per il dono delle sorelle Clarisse alla chiesa locale.
Una celebrazione particolarmente toccante secondo alcuni, perché se da una parte la solennità della liturgia ha reso davvero bello quanto è stato celebrato, dall’altra parte il clima familiare dovuto alla presenza di un Vescovo Francescano, dei frati minori della provincia serafica delle vicine comunità, dei fratelli e sorelle dell’ordine francescano secolare, dei ragazzi e ragazze della gioventù francescana, dei sacerdoti diocesani vicini alle nostre sorelle, ha permesso che lo spirito di fratellanza abbia fatto da padrone di casa, facendo vivere ai presenti un bel momento di fraternità sia nella messa che nell’agape a seguire.
Nell’omelia il Vescovo ha voluto fare memoria della costruzione della chiesa, ed ha fornito due spunti di riflessione tratti dalla vita del serafico Padre San Francesco nelle fonti francescane.
Il primo ha riguardato il messaggio dato da Dio: «Francesco, va’ ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».
Perché se è vero che il senso profondo fosse quello di “riparare la Chiesa Cattolica”, San Francesco non si è sottratto dal mettere in pratica quanto detto da Dio alla lettera; egli infatti si è fatto anche muratore, riparando con le proprie mani le chiese di San Damiano, San Pietro della Spina e Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.
Il secondo spunto invece è stato tratto dalla leggenda perugina; Si racconta infatti che San Francesco girasse per le chiese con una scopa, che usava per pulirle. Il biografo aggiunge:
“Molto soffriva Francesco nell’entrare in una chiesa e vederla sporca. Così, dopo aver predicato al popolo, faceva riunire in un posto fuori mano tutti i sacerdoti che si trovavano presenti, per non essere udito dalla gente. E parlava della salvezza delle anime, e specialmente inculcava loro di avere la massima cura nel mantenere pulite le chiese, gli altari e tutta la suppellettile che serve per la celebrazione dei divini misteri.”
Il Vescovo ha voluto al suo fianco come concelebranti principali Padre Danilo TREMOLADA O.F.M, e Don Luca ANDREANI. Molto prezioso è il contributo dato in questi tempi da parte dei due: Padre Danilo infatti, nella sua duplice veste di Guardiano della fraternità parrocchiale di Sant’Antonio a Terni (che svolge il servizio di cappellania alle sorelle clarisse) e quella di Assistente spirituale della Federazione S. Chiara di Assisi, ha speso gli ultimi anni a fare un gran lavoro di ascolto e di guida della federazione , visitando i monasteri dislocati in Umbria, nel territorio nazionale ed estero, e preparando i lavori assembleari.
Don Luca invece, testimone diretto della consacrazione della chiesa, all’epoca sacerdote giovanissimo, divenne poco dopo il “Parroco delle Clarisse”. Ancora oggi continua il suo ministero di Parroco di S.Maria del Rivo nel cui territorio sorge appunto il monastero. Ha sempre un’attenzione particolare per le sorelle di Santa Chiara, e nonostante gli impegni di vicario foraneo e direttore dell’ufficio diocesano per le vocazioni lo trattengano per molto tempo, così come la carità per le strade di Terni, non fa mancare la sua cura pastorale.
Con loro, hanno concelebrato anche il Prof. Padre Pietro MESSA O.F.M della Pontificia Università Antonianum ed esperto conoscitore della storia delle Clarisse nella Diocesi di Terni, Padre Sergio PRINA CERAI O.F.M della fraternità di Stroncone, Padre Luca DI PASQUALE O.F.M della fraternità del Sacro Speco, Padre Alessandro CARDELLO O.F.M della fraternità dell’Eremo delle Carceri.
Profonda gratitudine è stata espressa dalla Badessa Madre Chiara Manuela BASSI, che a nome di tutte le sorelle ha voluto pubblicamente ringraziare i Frati Minori della fraternità di Sant’Antonio, manifestando dinanzi al Vescovo quanto essi si siano spesi in questi anni nel servizio di cappellani, non lasciandole mai sole e spezzando loro il pane alla mensa della parola e dell’eucarestia.
Gerardo Lombardo

LE CLARISSE A TERNI:

Le figlie di Santa Chiara sono a Terni fin dal 1228, ancora vivente colei che diede vita all’Ordine.

Nel 1573 nella cronaca di un visitatore apostolico leggiamo infatti che i monasteri di Clarisse a Terni erano addirittura quattro.

Quando nel 1855 le riforme liberali avevano già sconvolto le famiglie religiose, viene votata una legge che ne prevedeva addirittura la soppressione.

In Umbria nel 1860, un decreto ordinava a tutti i religiosi di lasciare i loro conventi e le clarisse di Terni si rifugiarono in un ex convento dei frati minori riformati a Colle dell’Oro, dove vi rimasero fino al 1895 per trasferirsi poi in una casa, adattata a monastero, in Via Barbarasa, all’interno della città.

Alle superstiti degli ex monasteri di S. Procolo e della SS. Annunziata si aggiungevano le Clarisse superstiti del Monastero S. Restituta di Narni, in cui era vissuta Suor Teresa Eletta Rivetti, morta in concetto di santità.

Nel 1958 le quindici sorelle rimaste, a causa di un’espropriazione dell’area su cui abitavano, furono costrette a trasferirsi in una palazzina costruita accanto all’antica chiesa di Sant’Alò, dove sono rimaste fino all’attuale costruzione di un vero monastero, la cui posizione aiuta ad una vita di silenzio e di contemplazione ed è sufficiente anche ad accogliere le nuove “pianticelle” che desiderano condividere il carisma di Santa Chiara.

Da otto secoli le Sorelle così custodiscono e trasmettono il carisma di Santa Chiara, vivendo il Vangelo in una forma di vita fraterna comunitaria e in povertà, facendo della vita contemplativa il loro servizio alla Chiesa.

Oltre al ministero di preghiera e di intercessione, le Clarisse aiutano i giovani con percorsi vocazionali, e adorazioni eucaristiche per le vocazioni. Inoltre nei parlatori, viene offerto il servizio di ascolto a quanti bussano alla porta del monastero.