Giornata del malato – apertura della porta della Misericordia nella cappella dell’ospedale di Terni, diretta televisiva su Umbria1

Nella giornata del malato l’11 febbraio, presso l’ospedale “Santa Maria” di Terni sarà aperta la porta santa del Giubileo della Misericordia presso la cappella al sesto piano.
L’evento sarà preceduto mercoledì 3 febbraio alle ore 15.00 presso l’aula A, 1°piano, palazzina esterna dell’ospedale, dall’incontro di preparazione all’apertura della porta della Misericordia tenuto da Don Luca Andreani.

11 FEBBRAIO 2016
APERTURA DELLA PORTA DELLA MISERICORDIA
ore 15.00 atrio centrale 3° piano: raduno della comunità con Mons. Giuseppe Piemontese.
-inizio della liturgia giubilare
-pellegrinaggio verso la Chiesa “S. Maria”: (6°piano)

apertura della Porta della Misericordia e Messa Giubilare

– processione con il SS. Sacramento attraverso i reparti dal 6° fino al 4° piano.

Ogni secondo venerdì del mese alle ore 15.00 nella chiesa “S. Maria” dell’ospedale di Terni, si svolgono incontri di preghiera e testimonianza.

L’apertura della porta della Misericordia è un segno di attenzione ai malati e al mondo sanitario, perché possa aiutare le persone negli ospedali a riscoprire la loro fede nella misericordia di Dio, con momenti di preghiera, opere di misericordia spirituale e corporale e con il sacramento della confessione. Un Anno Santo di misericordia per sperimentare il  perdono di Dio, la sua vicinanza soprattutto nei momenti di maggiore bisogno.

La cappella dell’ospedale rappresenta in questo anno santo una casa di misericordia per tutti, un luogo di speranza e uno spazio di consolazione per tutti i familiari che sono  accanto alle persone malate, per dare sollievo nella sofferenza nella fede.

«L’anno  della Misericordia giunge opportuno per educarci alla compassione, alla umanità, per farci sperimentare il perdono, l’amnistia e la misericordia di Dio e dei nostri fratelli, compagni di cammino – ricorda il vescovo Piemontese -. Varcare la Porta Santa non è tanto un gesto fisico, ma profondamente spirituale. Richiede un serio cammino di fede che più saprà coinvolgere la persona nel profondo più sarà fruttuoso e gratificante. Se avremo sperimentato veramente in pienezza la misericordia del Signore non potremo non farci missionari e samaritani di misericordia, annunciando il Vangelo di Gesù, aprendo il cuore, la casa e la vita a chi il Signore ci pone sulla strada o a chi sappiamo nel bisogno o bussa alla porta nel nostro cuore riconciliato. Sarà il momento delle opere di misericordia corporali e spirituali».

Per consentire la partecipazione anche ai malati che non possono raggiungere la cappella, alle persone ricoverate in case di cura e strutture per anziani, la cerimonia sarà trasmessa in diretta dalle ore 14.45 dall’emittente televisiva Umbria1.

 

 

IL DEPLIANT  

 

Papa Francesco nel messaggio per la XXIV giornata mondiale del malato ricorda che “La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso…In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via…
…A tutti coloro che sono al servizio dei malati e dei sofferenti, auguro di essere animati dallo spirito di Maria, Madre della Misericordia. «La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio» e portarla impressa nei nostri cuori e nei nostri gesti“.