Giubileo dei militari nell’Anno Santo della Misericordia

La Chiesa ha voluto manifestare la propria vicinanza, il proprio affetto, il proprio sostegno a tutti gli uomini e le donne impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini, convocandovi per la vostra specifica celebrazione del Giubileo in questi giorni pre-pasquali.

Giubileo e militari: una celebrazione che vi tocca come persone singole, gruppo.
Oggi il Signore abbraccia ciascuno di voi, con le storie personali, appesantite da limiti, debolezze e peccati.
Oggi siamo chiamati a… rapporto dal Signore per raccontargli e presentargli le vicende della nostra vita, eventi belli e tristi, successi e sconfitte, personali e familiari. Ma anche affidargli i progetti che ci stanno a cuore.
Il Signore, dopo averci ascoltato, è disposto a curare le nostre ferite, a colmare i nostri limiti, a ridarci speranza, a sostenere i nostri progetti di bene.
Ma noi siamo qui anche come corpo delle Forze Armate, per celebrare il giubileo insieme ai commilitoni dello stesso corpo militare. Ogni corpo è una famiglia, di cui siamo orgogliosi, ma della quale siamo anche responsabili e non sempre in positivo.
Come la bandiera, a volte sporca e stracciata, a volte perduta, può rappresentare un’onta per il Corpo, così può succedere che la comune fama e reputazione può essere macchiata per la negligenza di alcuni o di molti. Oggi il Signore ci riconcilia a sé, rinnova per noi la sua Pasqua e ci ridona l’onore perduto.
La Parola di Dio di oggi ci istruisce con due espressioni. Abramo modello di uomo retto, che giunge alla fede in Dio. Ricerca Dio, ne percepisce la presenza, si fida di Lui, segue le sue ispirazioni.
Dio stabilisce con Abramo una alleanza, relazione di obbedienza e amore. Gli promette: “Diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione”.
Il nostro desiderio di umanità piena può realizzarsi nella fede in Dio e si prolunga nel tempo attraverso la famiglia, la discendenza, dono di Dio e risposta alla nostra fede.
Gesù nel Vangelo ci promette: “In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”.
Attraverso l’umile ricerca di Dio, l’ascolto assiduo della Parola si giunge alla pienezza della umanità e alle altezze della spiritualità, in una relazione amichevole con Dio, che durerà per sempre.

Questo Giubileo, celebrato nell’imminenza della Pasqua, vuole essere per voi un incoraggiamento e un segno di speranza. A sostegno morale e spirituale per i cristiani in divisa, per rinverdire in positivo la vostra professione e missione. Qualcuno legge la vostra professione in termini negativi, in funzione della guerra. Non può essere così. La vostra missione deve assumere connotati positivi, proteggere e promuovere: l’ordine, la legalità e la pace nella società, la pace tra i popoli e le nazioni, la custodia e la salvaguardia del creato.
Solo in casi estremi e in forme proporzionate è tollerato l’uso della forza in vista degli obiettivi precedenti.
Vorrei ricordare a voi e a me che fu un militare, il centurione romano, un pagano a pronunziare la professione di fede in Gesù Figlio di Dio, che era appena spirato.

Anche voi siete cristiani chiamati a santificarvi nella vostra professione e missione e non nonostante la vostra professione. Siete bisognosi di misericordia e di perdono del Signore per le debolezze e i peccati legati alla vostra umanità, alla professione (caserma, rapporto con l’autorità, con i cittadini… tentazioni varie di durezza, di forza esagerata, violenza, sopraffazione, impazienza, imprecazioni o bestemmie, ecc.), alla vita familiare, a volte collettore delle tensioni e delle brutture sperimentate nella professione.
Coltivate la vita spirituale, la lettura del Vangelo, il coraggio, l’ardimento. Compite anche voi le opere di misericordia quale gratitudine al Signore per la misericordia ricevuta.
Non vergognatevi di pregare la mattina, la sera e anche durante il servizio; invocate la Madonna e i vostri santi patroni, i tanti militari che sono diventati santi.
In questo modo la vostra vita assumerà un sapore diverso, sereno e gioioso, perché vissuta nell’amicizia del Signore. Egli vi assista.