Gualdo di Narni e San Vito – celebrazione a conclusione della visita pastorale

Con la partecipata celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Gualdo, di domenica 22 settembre, si è conclusa la visita pastorale del vescovo. La messa è stata concelebrata dal parroco don Pietro Krajeswki e dal parroco emerito don Dino Silveri. Una comunità piccola, ma vivace, animata da una fede legata alle tradizioni e alle celebrazioni delle festività.
Il vescovo ha illustrato il senso della visita pastorale quale momento d’incontro con le comunità per conoscere il tenore della vita cristiana, la vita di fede, speranza e carità, guardando come vengono formati ed educati i ragazzi, i giovani, come le famiglie vengono seguite, come i malati vengono visitati.
“Sono qui per dirvi di di amare il Signore con maggiore entusiasmo – ha concluso il vescovo – con maggiore fedeltà nel Vangelo che oggi ci ricordava come chi è fedele nelle cose di poco conto è fedele anche in cose importanti fino alla morte come i nostri Santi. Se siamo stati fedeli nelle piccole cose come la preghiera quotidiana, la Messa domenicale, la gentilezza verso coloro che ci stanno attorno, il servizio ai poveri, allora la nostra testimonianza sarà pronta anche per le grandi cose altrimenti nel momento della prova sarà facile che tradiamo anche l’amore e la fiducia del Signore”.


In precedenza il vescovo ha celebrato la messa nella chiesa parrocchiale di San Vito di Narni a conclusione della visita pastorale concelebrata dal parroco don Pietro, da don Riccardo Beltrami.
Il vescovo ha ricordato l’importanza della comunione e collaborazione: “I fedeli di questa parrocchia devono unire insieme le loro aspirazioni, le intelligenze per trovare una maniera comunitaria ed efficace per fare spazio all’annuncio del Vangelo. Ci troviamo in un luogo dove la comunità è piccola, dove il numero delle persone è ridotto, ma ciò non toglie che la vicinanza delle persone possa spingere relazioni più sentite, più efficaci. Ci sono delle cose interessanti, belle testimonianze di vita cristiana, ma occorre che tutto questo assuma una maggiore autenticità, verità. A volte nei piccoli paesi ci si aggrappa alle tradizioni, che vanno però ripensate con lo spirito nuovo della chiesa che il Concilio ha dato al mondo intero. Per questo dobbiamo metterci alla scuola del Signore, alla scuola della parola di Dio, crescere della vita di fede, speranza e carità”.