Il pastorale di padre Piemontese in legno di ulivo di Puglia

Un’atmosfera di festa unita a tanta speranza avvolge la città di Cornelio Tacito, che si appresta ad accogliere oggi pomeriggio (21 giugno)  il nuovo vescovo di Diocesi di Terni-Narni-Amelia mons. Giuseppe Piemontese, Ofm. Conv. Giunto già da alcuni giorni, mons. Piemontese questa mattina ha seguito personalmente in piazza Duomo gli ultimi preparativi della solenne concelebrazione eucaristica della sua ordinazione episcopale e presa di possesso della Diocesi, oltre ad aver accolto con calorosi abbracci non pochi amici e fedeli provenienti dalla sua terra di origine, la Puglia. Intrattenendosi con i suoi collaboratori di Curia in un frugale spuntino all’ora di pranzo, nella suggestiva ed antica “Sala del Torchio” del complesso del vescovado-cattedrale, mons. Piemontese ha parlato della “semplicità” francescana con cui intende svolgere il proprio ministero episcopale, simboleggiata anche nell’aver scelto un Pastorale “sobrio” realizzato da un suo amico artigiano salentino in legno d’ulivo invecchiato di trenta anni. Il Pastorale ricorda il bastone con cui i pastori guidano le pecore: infatti il vescovo è Pastore del “gregge” della Chiesa di Dio che gli viene affidata. Con la consegna del Pastorale da parte del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, a mons. Piemontese, questi prenderà ufficialmente possesso della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, che avverrà, durante la concelebrazione eucaristica, unitamente alla consegna dell’anello episcopale e della mitra.

All’inizio della liturgia dell’ordinazione verrà data lettura del “mandato pontificio” con cui papa Francesco ha nominato mons. Piemontese vescovo di Terni-Narni-Amelia con tutti i diritti e i doveri, invocando, scrive il Santo Padre, «copiosissimi doni dello Spirito Santo, con l’aiuto dei quali tu possa contribuire a costruire, tra i fedeli affidati alle tue cure,

la civiltà dell’amore senza il quale nessuna società umana può essere edificata e parimenti rimanere stabile nella pace e nella concordia».

Un evento di grazia vissuto dall’intera regione dell’Umbria nella giornata in cui papa Francesco ha visitato una delle diocesi più remote d’Italia, quella di Cassano allo Ionio in Calabria, seguendo quelle che sono sempre state le sue indicazioni di volere incontrare le periferie esistenziali, spirituali e materiali.