Incontri formativi sulla buona convivenza e economia civile – l’11 marzo presentazione del libro “Democrazia economica. Dalla pandemia a un nuovo umanesimo”

Con l’incontro di venerdì 11 marzo alle ore 17 per la presentazione della pubblicazione “Democrazia economica. Dalla pandemia a un nuovo umanesimo” di Laura Pennacchi ha inizio il ciclo i di incontri formativi sulla grammatica della buona convivenza e dell’economia civile “Passioni e virtù per una buona convivenza in una comunità di destini”, promosso dal Cesvol Umbria e dall’associazione Pensare il Domani, in collaborazione con la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, Commissione diocesana problemi sociali e del lavoro, Caritas diocesana e Acli provinciali Terni.
Il progetto formativo consiste in un ciclo di cinque incontri di riflessione che avranno luogo al Cesvol in modalità mista, da marzo a maggio, sulle parole chiave della “grammatica della buona convivenza” e dell’economia civile: Umanesimo, Amicizia, Rispetto, Giustizia, Riconoscimento, Generosità, Compassione.
La riflessione sarà curata da docenti di diversi atenei italiani e di altre istituzioni del sapere: professori dell’Università di Bologna come Stefano Zamagni, dell’Università di Perugia come Raffaele Federici, Cristina Montesi, Marco Moschini, Ambrogio Santambrogio, dell’Università “La Sapienza” di Roma e del Forum Disuguaglianze e Diversità rappresentate da Maurizio Franzini, della Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma con Laura Pennacchi.

Si può accedere al progetto formativo secondo queste tre modalità:
1) in presenza presso la sede di Terni del Cesvol Umbria
2) attraverso la piattaforma Zoom: ID riunione 915 0108 0662; Passcode 27 11 71
3) cliccando sul LINK attivo, posto sulla brochure, che conduce alla piattaforma Zoom

“Il progetto formativo – hanno spiegato i promotori – è in linea di continuità con i percorsi economia civile già realizzati dal Cesvol di Terni a partire dal 2016, in continuità con il Festival dello sviluppo sostenibile realizzato a Terni dall’Associazione Pensare il domani”.
Il ciclo di incontri “voleva rappresentare un esempio di risposta dal basso, nel segno di un rafforzamento della resilienza psicologica, al malessere prodottosi nel corpo sociale dalla durezza dei passaggi di questa dura transizione senza prova d’appello. L’attacco bellico all’Ucraina ha ineludibilmente portato alla ribalta, amplificandole, queste tematiche, tornate di ancor più drammatica attualità. In questi tempi di guerra, una guerra che è alle porte della Unione Europea, occorre ribadire i fondamenti della convivenza “civile” non dati più per scontati: bisogna ripartire dalla necessità del riconoscimento reciproco e del rispetto reciproco, due parole chiave che saranno tematizzate negli incontri”.