Incontro del vescovo con i lavoratori della Treofan

Il 21 dicembre, il vescovo Giuseppe Piemontese si è recato presso il polo chimico della Polymer, dove ha incontrato i lavoratori della Treofan che stanno manifestando contro la chiusura dello stabilimento e per la salvaguardia dei posti di lavoro, portando la solidarietà e vicinanza della comunità ecclesiale. Il vescovo ha dialogato con i lavoratori presenti sulla situazione attuale della vertenza, delle implicazioni sociali ed economiche che si prospettano con il licenziamento di 140 lavoratori. In questo momento di grande preoccupazione per i lavoratori della Treofan, della Sangemini e delle altre aziende in crisi, la Chiesa di Terni-Narni-Amelia fa proprie le preoccupazioni di tante famiglie e delle Istituzioni civili del territorio, manifestando la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori, cercando di dare il proprio specifico contributo per una soluzione equa e giusta della vertenza.

«Tutta la comunità cristiana della Diocesi – ha detto il vescovo Piemontese – avverte la gravità di questa situazione e paventa conseguenze umane e sociali dolorosissime per famiglie, uomini, donne e bambini di tutta la comunità ternana. Vogliamo esprimere la speranza che si possono ancora trovare soluzioni che abbiano come priorità le persone, che hanno contribuito negli anni allo sviluppo e al prestigio dell’azienda e della chimica in questo territorio. Spero che si possa, quanto prima, aprire un dialogo costruttivo tra le parti interessate che favorisca l’avvicinamento delle posizioni verso l’attenzione alla persona, al bene comune, alla dignità del lavoro e dei lavoratori. Come cristiani di questo territorio desideriamo unirci ai lavoratori, ai cittadini e alle Istituzioni per riaffermare il desiderio di una giusta soluzione della trattativa. Siano di monito e incoraggiamento le parole di Papa Francesco “Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità! Col lavoro non si gioca! E chi, per motivi di denaro, di affari, di guadagnare di più, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone”».