Insegnanti delle scuole superiori – incontro con il Vescovo

“Chi manderò, parlare ai giovani attraverso la scuola”, è il tema degli incontri degli insegnanti delle scuole superiori con il Vescovo Soddu, che hanno avuto inizio il 21 ottobre 2024 nella sala conferenze del Museo diocesano di Terni, promossi dalla Diocesi e dal servizio di Pastrorale Giovanile diocesano, diretto dal don Luca Andreani.
“Questa proposta parte da una preoccupazione che fa parte della natura delle cose, nel trasmettere se stessa, la vita – ha detto il vescovo – e della cultura nel trasmettere se stessa, l’uomo diventa persona capace di pensare e la preoccupazione è quella di trasmettere ciiò che ha appreso ai posteri, la scuola si interessa appunto di questo. Ed è anche una preoccupazione della fede, della trasmissione della fede, nel trasmettere la vita nel senso pieno di fronte ai tanti attentati alla vita come la guerra, la droga, il suicidio, i surrogati alla felicità dati dalla noia, dal vuoto, dal nonsenso e dal disfattismo. Oggi si riflette sulle grandi questioni che portano al fallimento; noi siamo qui non per piangerci addosso, non per analizzare il terreno perduto, ma siamo qui per vedere insieme l’opportunità di curare e di come curare questo terreno; quali siano i percorsi da seguire, condividendo le buone prassi, alimentando il seme di speranza che Dio ha posto nel cuore di tutti. La speranza che ci guida verso il Giubileo 2025, attraverso l’attenzione speciale alla cultura, intesa come attenzione alla comprensione della vita e della nostra fede, del nostro essere cristiani e di tutto ciò che comporta i valori che essa contiene. Se non fa cultura, la fede rimane campata in aria, perchè la cultura è la vita delle persone e della comunità, lette nei suoi valori e significati. Modi d’inculturazione che è parlare alle persone del nostro tempo e oggi parlare ai giovani attraverso la scuola”.
Il prof. Fausto Dominici, coordinatore degli incontri, ha parlato del rapporto tra generazioni e della visione contemporanea sui giovani ritenuti spesso apatici e malinconici. “I fondamenti dell’antropologia cristiana – ha detto il prof. Dominici – sono ancora oggi validi, nel rispondere al bisogno di senso e di scopo, che è un bisogno inestingubile, salvando le radici e i sogni dell’uomo. Per i giovani, il bisogno di giustizia e di onestà, la difesa della terra, possono essere categorie generatrici, perchè dò a qualcuno qualcosa da amare, posso dare un senso, e aiutare i ragazzi a trovare se stessi. E’ fondamentale il rapporto di vicinanza con i ragazzi, capacità di mettersi in relazione, in ascolto, di identificarsi nella loro rabbia, nel disorientamento e così entrare in contatto emotivamente con loro, aprire orizzonti di significato e cercare di sanare le loro ferite”.
E’ seguito il dibattito con gli insegnanti che hanno testimoniato la loro esperienza, evidenziando il bisogno di mettersi in ascolto, in relazione con i ragazzi, essere testimoni semplici e credibili, parlare con i giovani, dare spazio alle loro esigenze. Sviluppare interazione tra adulti e giovani in modo che nessuno dei ragazzi si possa perdere, ma dare la possibilità di parlare con tutti, di suscitare in loro domande e avere cura della preziosità di ogni essere umano.