La Chiesa a fianco dei lavoratori

Le notizie preoccupanti giunte dopo la presentazione del piano industriale della ThyssenKrupp per l’AST di Terni, nella giornata di ieri, hanno provocato sconcerto e preoccupazione tra i lavoratori e cittadini di Terni.

Oltre 500 famiglie nel giro di qualche mese si ritroveranno senza sostentamento dopo l’estromissione dalla fabbrica e il licenziamento di altrettanti operai.

Il vescovo e tutta la comunità cristiana della Diocesi di Terni-Narni-Amelia avvertono la gravità di questa situazione e paventano conseguenze umane e sociali dolorosissime per famiglie, uomini, donne e bambini di tutta la comunità ternana.

Per questo manifestiamo vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell’AST, oltre che a tutti i lavoratori di altre aziende che rischiano il posto di lavoro.

Consapevoli che non vi sono soluzioni univoche ai problemi, invitiamo la proprietà a riconsiderare il piano industriale nella prospettiva del rilancio insieme alle varie parti sociali.

Chiediamo alle Istituzioni e al Governo nazionale e regionale di non lasciare soli i lavoratori, le loro famiglie e la nostra città, già duramente provata dalla crisi e dalla disoccupazione.

Vogliamo esprimere la speranza che si possano ancora trovare soluzioni che abbiano come priorità il lavoro e le persone, che hanno contribuito negli anni allo sviluppo e al prestigio dell’Acciai Speciali Terni, fabbrica all’avanguardia nella produzione di acciaio.

Possono risultare utili le parole di Papa Francesco, pronunciate in occasione dell’udienza per i 130 anni dell’AST (20 marzo 2014): “Che cosa possiamo dire di fronte al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei? È la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un’impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà. Questa solidarietà umana che assicura a tutti la possibilità di svolgere un’attività lavorativa dignitosa”.

E infine un invito alla speranza, che vale soprattutto in questo momento:

“Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Lottate per questo, lottate. Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo, per favore! Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, non il denaro, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile”.

Insieme alla solidarietà e alla vicinanza alla grande famiglia dell’AST e delle altre fabbriche in crisi, rivolgo l’invito alla comunità cristiana, soprattutto i bambini, i malati, le monache di clausura, a pregare lo Spirito Santo perché illumini tutti i soggetti coinvolti, susciti la speranza, aiuti a sperimentare la Provvidenza di Dio Padre.

Durante le messe di domenica 20 luglio si preghi per questa intenzione.