Parrocchia ortodossa di Sant’Alò e Santa Parascheva

Via Sant’Alò – 05100 Terni

Responsabile
Padre Vasile Andreca

Che cos’è
La chiesa di Sant’Alò è stata messa dal vescovo Paglia a disposizione della comunità ortodossa rumena presente a Terni e in Umbria, affidandola a padre Vasile Andreca della diocesi di Jasi.

I rumeni ortodossi a Terni
I rumeni sono arrivati in questa Città ormai da più di dieci anni. All’inizio ce ne erano pochi, poi sono diventati sempre di più, al punto che oggi a
Terni e nei dintorni sono qualche migliaio.
La maggioranza sono donne che lavorano nelle case italiane come badanti, ma ci sono anche tante famiglie, con i loro figli, anch’essi
inseriti nelle scuole locali per continuare il processo educativo e di
istruzione cominciato nel loro paese d’ origine. Gli uomini lavorano nelle
ditte edili, nell’agricoltura ein altri settori di attività.

Nel 2001, questa presenza diventa così significativa che monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni Narni Amelia, in occasione della
solenne chiusura della settimana di preghiera per l’unita dei cristiani,
tenutasi il 25gennaio 2001 nella Cattedrale di Terni, decide di offrire alla
comunità rumena ortodossa una chiesa in cui costoro potessero pregare
nella propria lingua e secondo la loro tradizione orientale.

Cito dal decreto: “Visto il gran numero di fedeli della Chiesa Ortodossa Romena residenti nel nostro territorio, pensando alla loro necessità di un luogo di raduno per Lodare Dio nel giorno del Signore, alla presenza della comunità cristiana riunita in preghiera, di Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Chiaretti, Arcivescovo di Perugia e Presidente della Commissione per l’Ecumenismo della Cei e di Sua Eminenza Daniel Ciobotea, Arcivescovo di Iasi e MetropoLita della Moldavia e Bucovina (Romania), a me fratello carissimo, dichiaro che sia messa a disposizione della comunità cristiana ortodossa di nazionalità romena l’antica chiesa di sant’Alò, per La celebrazione della Divina Liturgia”

Il vescovo ha anche manifestato la sua intenzione di dedicare a Parascheva, insieme a sant’Alò, la parrocchia ortodossa diocesana. “Anche perche – ha detto – proprio quando sant’Alò veniva edificata santa Parascheva veniva martirizzata in Grecia”. È stato un giorno benedetto dal Signore, tramite la benevolenza di Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Paglia, per cui la nostra comunità, insieme a me stesso, non smetterà mai di pregare e ringraziareilsignore… è statò il giorno in cui la nostra comunità cominciò ad esistere come tale, ad avere un punto di riferimento forte, verso cui cominciarono a riferirsi in molti, non solo per motivazioni spirituali ma anche per incontrarsi, per conoscersi, per parlare insieme, per raccontarsi gli uni agli altri i propri successi, problemi, mancanze, sogni, speranze, bisogni…

All’inizio la comunità rumena non aveva un pastore stabile; veniva a volte da Roma un prete per celebrare la Santa e Divina liturgia e per stare insieme a loro.

Nel 2002, nel mese di novembre, il mio Patriarcato mi mandò a Terni per fare il parroco di questa comunità. D’allora in poi ci siamo organizzati pian piano. La Santa Liturgia è stata celebrata in tutti giorni previsti, cosi che oggi possiamo dire che viviamo come una vera parrocchia, una parrocchia abbastanza grande come territorio, con i fedeli sparsi ormai in tutta Umbria. Per mettere in rilievo, almeno in parte, quanto è stato importante, ed è tuttora, per questa comunità il fatto di avere un pastore spirituale stabile, riporto i seguenti dati statistici: nel 2003 hanno ricevuto il Battesimo 20 bambini, nel 2004 cinquantasei e nel 2005 sessantadue.

Nello stesso tempo sono stati celebrati una ventina di matrimoni. Nei nostri incontri proviamo di capire meglio il mondo culturale e spirituale in cui viviamo. Parliamo dei valori della nostra tradizione spirituale e quella occidentale. Capiamo meglio i valori comuni e quelli propri, scopriamo le differenze, le somiglianze ma anche le cose che potrebbero costituire una complementarità delle nostre culture, che possano arricchire tutte due le tradizioni. Man mano ci rendiamo conto che non viviamo proprio in “una terra straniera” ma che abbiamo tante cose in comune, che possiamo comunicare sempre più facilmente con il mondo in cui ci troviamo, che siamo tanto simili, che possiamo star bene insieme.

Tutte queste “scoperte” ci rendono meno ansiosi, meno paurosi di fronte a un mondo totalmente nuovo, più fiduciosi in noi stessi e in coloro che ci hanno accolti. Sì, siamo certi che, con l’aiuto di Dio, potremmo tutti camminare per la strada indicata cosi forte da San Paolo, quando scriveva ai Corinzi: “Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perche non vi siano divisioni tra di voi, ma siate in perfetta unionedipensieroe d’intenti” (I Cor.1,10).

Vasile Andreca – Patriarcato della Chiesa Ortodossa Rumena