In occasione della visita pastorale si è tenuto l’incontro con i ragazzi del cammino d’iniziazione cristiana dai 7 ai 12 anni e con i loro genitori. Tutti hanno accolto il vescovo festosamente e ciascuno dei gruppi di ragazzi si è presentato in modo originale e creativo. I bambini del primo anno si sono presentati con dei cartoncini con i loro nomi da loro realizzati e leggendo la preghiera in essi contenuta; i bambini del secondo anno hanno illustrato al vescovo un cartellone nel quale hanno spiegato la chiesa universale e la diocesi attraverso i disegni delle basiliche di San Pietro, le tre cattedrali della diocesi e la loro chiesa parrocchiale; i ragazzi del terzo anno hanno presentato un cartellone con le tre cattedrali della diocesi e i nomi di tutte le 81 parrocchie; i ragazzi del quarto anno hanno presentato la storia della chiesa attraverso un originale “Tv dello spirito”. I ragazzi che si stanno preparando alla Cresima hanno presentato dei cartelloni con le figure dei dodici apostoli. .
Successivamente il vescovo ha incontrato e dialogato con i genitori dei ragazzi, presentando alcune riflessioni formative in ambito familiare.
“Ci rendiamo conto che i ragazzi delle nostre comunità cristiane, riescono ad essere vicini alla comunità ecclesiale fino alla cresima, poi per tante ragioni diventano evanescenti dalla vita cristiana – ha detto il vescovo -. Alcuni studiosi di questo fenomeno hanno definito i giovani una generazione incredula, persone incredule, che ormai non hanno più interesse per ciò che hanno vissuto nell’infanzia, perchè hanno fatto solo una preparazione ai sacramenti, non un cammino di crescita nella fede. Questo perchè nella è venuto a mancare nelle loro famiglie una trasmissione esperienziale della vita della fede. Una volta nelle famiglie c’era un clima di fede, si respirava vita cristiana. Oggi non ci sono i genitori che insegnano la vita cristiana, a rivolgersi a Dio con la preghiera, a iniziare un cammino di fede adeguato alla loro età. La parrocchia da un contributo all’annuncio del Vangelo in modo comunitario e poi ce la parte che fate voi nella famiglia. Occorre un’alleanza tra famiglia e parrocchia per il bene dei bambini a crescere nella vita cristiana, nella vita ecclesiale, comunitaria e in quella familiare, nell’amore che si vive insieme e verso gli altri.
