Nella visita pastorale il vescovo ha incontrato i gruppi ecclesiali della parrocchia: l’Ordine francescano secolare, l’Azione Cattolica, il gruppo di preghiera di Padre Pio, il Rinnovamento nello Spirito, le comunità Neocatecumenali, la corale parrocchiale.
L’Ofs è composto da 50 professi e da 15 persone che stanno compiendo il cammino di formazione. Il gruppo è
inserito nelle attività in parrocchia con il servizio della carità svolto dai “5 pani”, nella liturgia e coro, nell’aiuto compiti e servizio in carcere. Un gruppo che cerca di essere in comunione con le altre fraternità, per fare famiglia come francescani.
Il gruppo di preghiera di padre Pio è composto da circa 20 persone che si incontrano per la recita del rosario e la celebrazione.
La comunità neocatecumenale è presente in parrocchia dal 1979 ed oggi conta 3 comunità, di cui una di giovani, impegnate in vario modo nella comunità con servizio alla pastorale della parrocchia, nelle case ad annunciare il Vangelo e impegnati nella parrocchia.
Il Rinnovamento nello Spirito è presente dal 2014 ed è composto da 21 persone che si incontrano per la preghiera e per fare esperienza del Cristo risorto.
L’Azione cattolica è composta da 15 persone che si incontrano per la lectio divina sulla parola di Dio, per incontri di formazione e discernimento.
Il vescovo ha evidenziato la ricchezza di gruppi e associazioni e la generosità nel servizio, ringraziando tutti per l’opera svolta.
“I laici, all’interno della comunità ecclesiale, hanno il compito di essere lievito del mondo, di animare da cristiani le realtà del mondo, come indica il Concilio, nei vari ambiti della vita: nella scuola, nel lavoro, nel sociale. Ciò non toglie che si possa svolgere un servizio all’interno della comunità”.
“E’ bello essere generosi nel servizio – ha aggiunto il vescovo – ma bisogna camminare in comunione per avere chiare tutte le esigenze della comunità parrocchiale. Creare movimento di scambio, delle ricchezze e le preoccupazioni, comunione e discernimento, avendo un indirizzo comune. La parrocchia non deve essere un contenitore che ospita i gruppi, ma essere chiesa in comunione. E questo anche in ambito diocesano, perchè le parrocchie non sono chiese autocefale”.
Un particolare incontro è stato quello con i giovani dei vari gruppi presenti in parrocchia: il gruppo neocatecumenale, la Gi.fra., Scout Terni 2, Gruppo giovanissimi parrocchiale, Pastorale giovanile diocesana.
“Voi siete il volto giovane della parrocchia – ha detto il vescovo – perché esprimete la fede in una maniera nuova e aperta alle novità. Sono per ascoltarvi nelle vostre speranze e preoccupazioni”.
Dalle domande che i giovani hanno posto al vescovo è seguito il dialogo che ha toccato i temi della fede e della Chiesa come istituzione della quale si scorgono gli aspetti negativi e gli scandali; una chiesa bisognosa di purificazione. Altro tema è stato quello della fraternità e della condivisione delle esperienze dei diversi gruppi che sono comunque espressione nella chiesa di un determinato carisma.
“L’impegno di ogni cristiano è quello di promuovere la comunione – ha detto il vescovo -. I carismi sono una ricchezza a condizione che vivono la comunione all’interno della chiesa, così come è stato in questi anni indicato nel programma pastorale di “Comunione e missione nella chiesa diocesana”.