Pasqua 2015 – Processione del Cristo morto

Gesù morto e la vergine Maria hanno attraversato le vie della nostra città e siamo qui insieme nel luogo sede e simbolo della res pubblica, della politica quale promozione del bene comune dei cittadini da parte di altri cittadini, pubblici amministratori. Gesù qualifica il governo vero della cosa pubblica quale servizio nel mettersi a disposizione secondo le proprie responsabilità. Si tratta di un servizio vicendevole nella famiglia, nella chiesa, nella scuola e nei pubblici uffici. In questo luogo non possiamo non collegare la passione di Cristo con la passione degli abitanti della nostra città. La malattia, la sofferenza e la solitudine di tanti uomini e donne, le tante ingiustizie che accomunano la nostra città a tante città dell’Itale e del mondo, in una triste solidarietà globalizzata. La crisi economica, l’umiliazione della disoccupazione, i giovani senza futuro di ideali e di speranze. Le tante vite spezzate dalla cultura della morte, la droga, la spericolatezza degli incidenti d’auto, l’usura, l’aborto, violenze varie. Le ferite recenti che ci hanno colpito nel vivo: la morte violenta di David Raggi e della signora Gabriella Zelli. Gesù sulla croce non ha imprecato, invocato o minacciato vendetta, si è addossato le nostre colpe e ha pagato per tutti noi, offrendoci il suo amore perdono dei peccati, esempio di servizio totale condito dal perdono del suo amore fino alla fine. Una vita ordinata, attenta alla preminenza dei valori e soprattutto alla centralità dell’uomo, con lo stile della magnanimità e dell’amore cristiano per ogni nostro simile che in Cristo è fratello può essere la risposta feconda all’amore di Cristo. Preghiamo per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile perché il signor e illumini il loro cuore e la loro mente a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace.

 

Francesco di Assisi ci invita a guardare Gesù, il buon pastore che continua a dare la vita per l’umanità, per ciascuno di noi. A volte pensando a gli eventi della passione del Signore siano tentati di riconoscere in questo o quello i responsabili della morte di Gesù. Sono stati i nostri peccati, i nostri comportamenti sbagliate a volte fatti con cattiveria altre volte con superficialità. Ebbene nel sangue di Gesù c’è anche la nostra vita, il perdono, la misericordia. Vogliamo volgere lo sguardo a Maria addolorata colei che nel silenzio, nella contemplazione e nell’adorazione ha atteso la resurrezione di Gesù. Vogliamo avere questa sera un pensiero per le madri che hanno perso i figli o che non vedono i figlia non ancora realizzati, dagli ideali smorzati o a volte lontani dalla fede. Affidiamo a Maria quelle madri che hanno rifiutato i figli concepiti, che trovino conforto e perdono nel sangue di Cristo accompagnati da Maria santissima addolorata.