La nostra presenza qui questa notte, per cercare il Vivente, il Signore Gesù, incontrare il Risorto, che rinnova per noi il mistero pasquale di passione, morte e risurrezione.
Anche noi siamo qui per fare, rivivere l’esperienza dei discepoli: lasciarci rivestire di Cristo, facendo memoria dei sacramenti pasquali: battesimo – Eucarestia.
Siamo qui radunati per fare Pasqua, vegliare e vivere la Notte di Pasqua.
Preconio
O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.
E la veglia e la celebrazione di questa notte ci aiuta a comprendere e ci propone
Il viaggio spirituale dell’uomo e di ciascuno: dalla notte della creazione alla notte della risurrezione.
Per ritrovare le radici: quando tutto ebbe inizio nella Creazione;
Fin lì dove tutto trova un senso nuovo: la Risurrezione.
E’ la veglia ripiena della Parola di Dio che ci fa fare memoria delle varie tappe della storia della salvezza e dell’alleanza di Dio con l’umanità: con l’uomo nella Creazione, con Abramo, con l’antico popolo di Dio celebrata nell’Esodo; viene preannunciata la nuova ed eterna alleanza dai profeti Isaia, Baruc, Ezechiele, rinnovata da Gesù nella sua passione, morte e risurrezione e, questa notte, offerta e conclusa con ogni uomo nei doni pasquali del Battesimo e dell’Eucarestia.
Ciò che avviene nel segno e nel mistero di questa notte non è solo memoria, ma si ritrova negli accadimenti delle varie notti della storia, dell’umanità, della società, della città, della famiglia, della chiesa, di ogni persona. Se abbiamo occhi e intelletto possiamo riconoscere gli sguardi e i gesti di predilezione di Dio rivolti sull’umanità, nel cercare e abbracciare l’uomo ribelle, smarrito, traviato, in balia degli istinti malevoli. La visione e lo sguardo sulla storia e sull’umanità, riletti alla luce della Parola di Dio e della ricerca ostinata di Dio nei confronti dell’uomo, questa notte ci appaiono più chiari.
La stessa nostra esperienza personale, ad una più attenta considerazione ci appare fatta susseguirsi di notti e di luce: desiderio di crescita, di felicità, di successi cognitivi, intellettivi, ma anche di regressioni, traviamenti, peccato, incredulità, indifferenza…
Questa notte, termine dell’impegnativo procedere della quaresima, paradigma della nostra esistenza di lotta, peccato e pentimento-conversione, risplende e trova nella Pasqua-Risurrezione del Signore la ripresa e il rinnovamento della nostra identità di uomini e donne, trasformati e trasfigurati …
I sacramenti pasquali del battesimo e dell’eucarestia… rappresentano e sono finalmente il luogo e il momento del nostro rinnovamento e della nostra risurrezione con Cristo.
E ciò avviene per i singoli e per la comunità-chiesa.
Quest’anno, in parallela similitudine alla situazione vissuta dagli ebrei nell’esperienza dell’esodo nel deserto, siamo alle prese con i morsi velenosi non dei serpenti, ma della pandemia del Covid, che minaccia, contagia, ammala e uccide. Possiamo prendere maggiore consapevolezza della fragilità e caducità della nostra umanità.
La pandemia, quale ferita fisica e sociale, ci ha toccato nel corpo e negli affetti, nei sentimenti e nelle libertà, ci riporta alla consapevolezza dei limiti umani e al ridimensionando delle nostre manie di onnipotenza. Il vaccino non è la soluzione; è solo un rimedio temporaneo che non guarirà un mondo che è gravemente malato dal punto di vista ecologico, morale, spirituale, sociale.
Io credo che l’esperienza della pandemia possa essere visto come segno ed espressione di un’altra pandemia che è la pandemia dell’egoismo di singoli, di categorie e di popoli, dell’imperialismo di governi e nazioni sempre risorgente, della morale ferita, dell’ostilità a Dio, dell’incredulità, della miscredenza, della prevalenza della cattiveria umana.
Noi sappiamo che il Signore Risorto è più forte della morte, ha vinto la morte e tutto ciò che sa di morte, di ogni pandemia: virale, morale, sociale, politica, ateistica.
Questa notte rinnoviamo la fede nel Signore Risorto. Rinnovati nel battesimo e con la forza della Parola e dell’Eucarestia vogliamo impegnarci a porre segni di risurrezione, di vita e di speranza.
“Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Colossési 3, 1-4)
“Le donne, entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. là lo vedrete, come vi ha detto” (Mc 16 1-7).
Lo incontreremo, lo vedremo nella vita di ogni giorno, nelle incombenze abituali, tra le persone che il Signore ci pone accanto.