Celebrata la festa del Buon Gesù a Piediluco con la messa solenne presieduta dal vescovo di Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu e concelebrata dal parroco don Lorenzo Spezia. Entrando in chiesa il vescovo si è soffermato per una breve preghiera davanti alla tomba di don Mario Baciarelli a lungo parroco nel borgo lacustre e fondatore della “Casa del Giovane” opera di accoglienza per i ragazzi più svantaggiati.
“Gesù è buono perché ha dato se stesso per noi – ha detto il vescovo nell’omelia – ed è buono perché vuole il nostro bene, il bene di ciascuno di noi. La parola di Dio oggi deve edificare anche noi nella fede del buon Gesù e non sciupare il dono della salvezza che promana dalla croce. La parola di Dio, che trova espressione nella croce di Cristo, va accolta e per questo bisogna chiedere il dono della fede. Se cerchiamo Gesù dobbiamo abitare e stare con lui. Guardando il Signore crocifisso, noi oggi consideriamo la sua bontà che diventa dunque il metro di misura per ogni nostro rapporto interpersonale, vale a dire come Lui mi ha amato e ha dato se stesso per me, così anche io se, voglio manifestare amore autentico nei confronti di chiunque, devo necessariamente mettere in atto la stessa dinamica, ossia dare me tutto me stesso”.
Il crocefisso ligneo del Buon Gesù custodito alla chiesa di San Francesco è legato alla tradizione che narra che in quella stessa data, in una notte della fine del XVI secolo, i cavalli che trasportarono il crocefisso da Monteluco di Spoleto a Leonessa, stanchi, si fermarono a Piediluco e non vollero più ripartire. Ciò fu interpretato dai piedilucani come il segno alla volontà del Buon Gesù di restare per sempre tra di loro.
