Processione in onore di San Giovenale

Provoca una grande emozione e commozione prendere la parola e sostare in questo luogo, già tribuna di oratori illustri tra i quali è annoverato S. Bernardino da Siena.
Nella piazza della città, teatro e testimone di incontri civili, ma anche di vicende cittadine, dialoghi, giudizi, complotti, di incontri pacificatori.
Siamo qui autorità, uomini e donne di fede e cittadini attratti da un legame viscerale di simpatia e di venerazione per Giovenale, il santo vescovo di questa comunità, il defensor civitatis, il consolatore degli afflitti, il padre dei poveri, la pietra miliare della identità di questa nobile città.
L’ospite occasionale della vostra città, il turista nei giorni della corsa all’anello, delle ricche e variopinte rievocazioni si interroga sul senso di tali tradizioni e sul legame di esse con san Giovenale.
Una lunga tradizione storica ha bisogno di ricevere continuità ai nostri giorni, ma anche riscoprire quella parte di autenticità e di verità sul fondamento che l’ha generata.
Il corteo con le reliquie e il busto d’argento di san Giovenale, donato dal Comune nel 1703 in segno di gratitudine per lo scampato pericolo da violente scosse di terremoto, il composto snodarsi per le vie, che sono il cuore della città di Narni, devono riportare i Narnesi alla riscoperta della propria identità e dei valori che mossero san Giovenale nel suo servizio ai vostri antenati e che costituiscono il fondamento della vostra fierezza e ricchezza culturale e spirituale.

Esprimo l’auspicio che quanto viene drammatizzato sia e diventi sempre più espressione di vera fede in Dio, di affetto e di devozione verso san Giovenale, pastore della chiesa, successore degli apostoli, testimone di Gesù Risorto.
All’interno del Palazzo comunale, costruito nel 1273 con l’unione di tre torri dicono le guide della città, si possono ammirare quattro opere d’arte, a ricordo e monito dei vostri valori: l’Incoronazione della Vergine, realizzata nel 1486 dal Ghirlandaio, il San Francesco Stigmatizzato dello Spagna, l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli e una Mummia Egizia del IV secolo a.C.

Riflettendo su tutto ciò, ho formulato una mia interpretazione.
Le tre torri unite esprimono le tre anime di questa città, i tre terzieri, coalizzati in uno per promuovere il bene comune e il progresso culturale e civile della vostra collettività.

L’incoronazione della Vergine del Ghirlandaio e l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli richiamano la centralità della presenza di Maria SS., Madre di Cristo e della Chiesa, nella vostra città, meravigliosamente raffigurata da maestri immortali; il San Francesco stigmatizzato dello Spagna ricorda la predilezione del Poverello d’Assisi per la vostra terra (ricordiamo lo Speco di Narni, i protomartiri francescani, la splendida chiesa di san Francesco); la mummia egizia, splendido esemplare di una civiltà ormai mummificata, completa l’interesse di mecenati narnesi per la cultura. Dio non voglia che la vostra tradizione si mummifichi, dimenticando e soppiantando il sentimento e la quasi bimillenaria tradizione cristiana del vostro popolo.
Ogni epoca deve portare il suo contributo di ricchezza alla civiltà e identità di un popolo, in continuità e ad integrazione delle ricchezze materiali, morali e spirituali, che i padri ci hanno tralasciato.

San Giovenale continui ad essere al centro del vostro affetto e dei vostri pensieri, nella difesa di questa città e della sua civiltà, rappresentata dalla bontà e nobiltà dei cittadini e dalle numerose chiese ed opere d’arte, simboli del profondo sentimento cristiano della vostra società.