Ricordo di suor Paola Di Girolamo delle Figlie di San Paolo

E’ morta il 10 febbraio a Roma Suor Paola Di Girolamo. A Terni suor Paola è stata per diversi anni alla guida della Libreria Paoline e superiora della comunità delle Figlie di San Paolo a Terni. In molti in diocesi la ricordano con affetto sia per la sua affabilità che preparazione teologica e spirituale, per la presenza sempre attiva alla vita pastorale della diocesi in particolare nell’ambito delle comunicazioni sociali.

Nata a San Giovanni in Galdo (Campobasso) il 17 marzo 1943, entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 21 ottobre 1959, seguendo, a distanza di undici anni, la sorella Sr M. Celeste, deceduta nel 1994. Dopo il tempo di formazione vissuto in Casa madre, si trasferì a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1963. Trascorse lo juniorato a Milano, impegnata nella diffusione collettiva e dopo la professione perpetua, emessa a Roma nel 1968, venne trasferita a Como per proseguire quella forma apostolica di contatto con la gente, molto consona al suo carattere aperto e solare.

Nel 1970, le fu donato un tempo di studio, a Verona, per completare la formazione culturale e subito dopo riprese l’apostolato itinerante nella diocesi di Alba; fu poi inserita al Centro Missioni della Casa generalizia, in Via Laurentina. Trascorse dieci anni, dal 1975 al 1985, nelle librerie di Grosseto e Bari donando oltre alla competenza, la gioia che le riempiva la vita. Felice per l’esperienza apostolica e desiderosa di una migliore preparazione per rispondere alle sfide della missione, nel 1985 ebbe la possibilità di un tempo di aggiornamento e poi al servizio di superiora nelle comunità di Benevento e Potenza e dopo un’altra decina d’anni, spesi nelle librerie di Albano e di Terni, fu nuovamente chiamata al superiorato a Terni, in un momento di particolare sofferenza per la chiusura della comunità e il passaggio della libreria ai laici. Fu ancora incaricata della libreria di Roma Castro e di quella di Via Antonino Pio mentre risiedeva nella comunità “Divin Maestro”. I suoi discorsi erano sempre animati dalla preoccupazione di arrivare a tutti con l’annuncio del Vangelo; quando condivideva le sfide dell’evangelizzazione, la sua parola si infiammava.

Gli ultimi anni sono stati per lei di grande e profonda sofferenza a motivo di una grave forma di mielodisplasia che ha seriamente ostacolato la guarigione dall’operazione al ginocchio alla quale si era sottoposta con grande fiducia. A nulla valsero i ripetuti interventi chirurgici e, in queste settimane, perfino il trapianto del muscolo nel tentativo di rinsaldare la protesi.

Trascorse gli ultimi tempi nella continua speranza di poter guarire ma anche in un’offerta che diventava sempre più consapevole. Non si stancava di assicurare la preghiera per le intenzioni della Congregazione: si sentiva davvero una lampada accesa, ardente di amore e di passione, una candela che lentamente si andava consumando effondendo il profumo di una vita paolina donata senza riserve per l’evangelizzazione.