San Valentino 2019 – celebrazione del 14 febbraio in basilica

Se il Signore non costruisce la casa (salmo 126)
Il pellegrinaggio dei ternani al colle di san Valentino: unisce ed esprime in misura variabile tradizione, fede, gioia e devozione verso il grande Santo e Padre della nostra comunità civile ed ecclesiale.
Celebriamo la festa prolungata, iniziata domenica scorsa, del santo patrono, primo vescovo e fondatore della nostra Chiesa, tutti noi, membri della Chiesa, debitori, continuatori e testimoni dell’annuncio del vangelo.
Questa comunità, in prima fila in questa operazione di custodia e trasmissione della fede e del messaggio di san Valentino.
Domenica scorsa ho trasmesso il messaggio alla chiesa e alla città: mi auguro che ognuno ritornandovi, alla luce della Parola di Dio possa coglierlo, meditarlo e svilupparlo.
Oggi richiamo qualche spunto più specifico a attinente a questa comunità cristiana, in prima fila, per farlo risuonare ai fedeli, che domenica erano impediti e che oggi sono pellegrini a questo santuario.

Prolungare la presenza di Gesù Buon pastore
A prolungare e rappresentare la presenza in mezzo a noi di Gesù, Pastore buono e bello, ci è stato inviato Valentino, che per 70 anni ha custodito, difeso il suo popolo, per il quale alla fine, all’età di 97 anni, ha sacrificato la propria vita. L’esperienza della sua vita e il suo martirio hanno consentito di difendere la vita e la fede del popolo a lui affidato. Valentino, emulo del Maestro e consapevole che la sua cedevolezza avrebbe tradito Dio e messo a repentaglio la fedeltà e coerenza della sua Chiesa, ha preferito seguire Gesù sulla via della croce e dare esempio, testimonianza e forza ai cristiani. Ha dato conferma e autorevolezza al suo insegnamento come custode e guida del popolo, maestro della fede e padre dei giovani, intenti a far crescere e maturare l’amore e la famiglia.

Testimoniare il messaggio di amore di Valentino
Vogliamo crescere nella consapevolezza di essere il popolo di Valentino, che accoglie la proposta di porre al centro della propria testimonianza l’amore, quello che nasce da Dio ed è fatto di sentimenti autentici, di oblatività, di generosità, di promozione della libertà, di rispetto, di servizio alle persone sane e malate, di dono anche della propria vita per favorire e salvare la vita degli altri.

Una Chiesa e una comunità dedita alla custodia della comunione e alla missione.
Il cammino di questa comunità parrocchiale e santuariale, specie dopo la visita pastorale, deve prendere il passo di una condivisione maggiore con tutta la realtà diocesana: nella evangelizzazione, carità e liturgia, spiritualità, promozione dell’amore. La comunità religiosa dei carmelitani, con la comunità parrocchiale devono unire la testimonianza del carisma carmelitano, il messaggio di amore di Valentino, l’attenzione ai giovani, ai fidanzati, alla famiglia. Senza una decisa priorità di queste scelte si resta nell’abitudinario, nell’immobilismo e ogni riproposizione di tradizioni legate al passato rischia di avere il sapore di folklorismo e non del dono del messaggio di Valentino a vicini e lontani.
La collocazione di una nuova vetrata, dono dei Lions e progetto e disegno degli studenti del III D (indirizzo Design dei metalli) dell’istituto Classico Artistico “Metelli” di Terni, guidati dalla professoressa Avenoso, si pone come volontà della società civile di affidare all’arte, alla tradizione e alla storia, attraverso i simboli valentiniani rappresentati, la vita, le opere, la testimonianza e l’influsso esercitato del vescovo Valentino al progresso e al bene della società, della nostra città, della Chiesa e dell’umanità intera. Questa comunità religiosa e parrocchiale viene investita della custodia anche di questi beni e della storia e dal messaggio da essi raffigurata e narrata. Una narrazione che diventa annuncio di Gesù Cristo, del suo amore per gli uomini e le donne e della consegna della speranza a giovani, innamorati, famiglie, poveri, malati, cercatori di Dio e credenti.
Siamo la comunità di san Valentino, la chiesa di san Valentino, che cammina nella comunione, nell’amore vicendevole e nell’entusiasmo e nel santo orgoglio di sentirci popolo santo fedele di Dio dietro il vessillo della croce di Cristo, ornata dalla gemma della stella e del cuore del nostro santo. Da voi mi aspetto entusiasmo, fedeltà, dedizione alla Chiesa e alla sua missione.
Soprattutto nel corso della visita pastorale, ho maturato la convinzione che occorra “osare di più” nell’incontro e nel dialogo con i giovani, “sospesi tra passato e futuro”. Va abbandonare l’avvilente rassegnazione, che ha pervaso sacerdoti, genitori, comunità parrocchiali accettando di trascorrere le domeniche e i giorni senza la presenza allegra, viva, festosa e innovante degli adolescenti e dei giovani.
La nostra Chiesa, con la Comunità di san Valentino all’avanguardia, devono diventare luogo sperimentale di ascolto, di dialogo e di incontro con i giovani, con le loro problematiche e anche le loro speranze, i loro amori in vista di un futuro più umano e gioioso. Partiamo da questa Eucarestia, dall’incontro con Gesù e il suo progetto di amore per Dio e per l’umanità.
San Valentino torni in città a distribuire rose, benedizioni, moniti amorevoli e a guarire le ferite di cittadini, Istituzioni, partiti, associazioni civili ed ecclesiali, a sostenere i sogni e le speranze dei giovani e l’impegno di tutti al dialogo, alla pacifica convivenza civile e sociale, al gusto dell’amore e del volersi bene.

Terni, Basilica di san Valentino,14 febbraio 2019

+ P. Giuseppe Piemontese OFM Conv
Vescovo