San Valentino – Saluto al termine della processione del presidente dell’Azione Cattolica diocesana

Oh Signore, anche per l’intercessione di Maria Santissima e del vescovo Valentino, e per quella di tutti i santi e le sante di ogni tempo della nostra Chiesa particolare, aiutaci a rimanere fedeli al significato del gesto che abbiamo appena compiuto.
Dopo aver comunicato alla tua carne ed al tuo sangue, sacramento di salvezza e di vita nuova, insieme abbiamo attraversato la nostra città ed abbiamo affrontato una salita per giungere in un luogo che è memoria di un santo.

La salita appena percorsa ci ricorda le crisi gravi, le tristezze e le angosce, della nostra città e della nostra Chiesa. Quelle antiche e quelle presenti, e anche quelle che non possiamo illuderci che il futuro ci risparmierà.
L’attraversare ci ricorda la forma più semplice dell’inter-cedere: del passare attraverso condividendo quel po’ di forza e di speranza che ciascuno e ciascuna ha per portare i pesi gli degli altri e quelli comuni. E insieme abbiamo attraversato, insieme abbiamo fatto intercessione, perché sappiamo bene che ci sono pesi grandi che si possono portare solo con altri, perché ci sono beni grandi e comuni di cui si può aver cura solo insieme ad altri.
Insieme abbiamo attraversato la nostra città, perché è la vicenda di tutto ciò che è profondamente umano che sta a cuore a te, o Signore, e a chi vuol vivere con te.
Dopo aver partecipato alla mensa del tuo corpo, Signore, i nostri corpi hanno affrontato una salita attraverso la città sino ad un luogo in cui si fa memoria di un uomo, Valentino, santo perché nella sua vita ha saputo mantenere e perfezionare la Grazia con cui tu lo hai rinnovato. La stessa Grazia con cui sempre fai misericordia a noi ed a tutti e tutte. La tua Grazia, Signore, tocca i corpi e mantiene aperta la città.

O Signore, insieme a Maria Santissima, a san Valentino, insieme a tutti i santi e le sante di ogni tempo della nostra Chiesa particolare, ti preghiamo: sostienici ed orientaci ogni giorno nel cammino attraverso la città, nel costante, vario e sempre diverso servizio al bene comune; sostienici soprattutto nelle salite che ci attendono. Rafforza la nostra intelligenza, la nostra generosità, la nostra fortezza, la nostra speranza, la capacità di operare insieme, e la libertà di dire i “sì” e quella di dire i “no” che debbono essere detti. Non lasciare che il tuo popolo si scoraggi, che ceda, che fugga, che si ripieghi su stesso, non lasciare che il tuo popolo abbandoni la città, e non lasciare che ciò avvenga a quelli, le laiche ed i laici della nostra Chiesa particolare, cui Tu soprattutto chiedi di affrontare le salite di questa città in questo tempo.

Luca Diotallevi