San Vito Narni – presepe vivente

Il 29 dicembre alle 17.30 rappresentazione della Natività nella parrocchia di Santa Maria Annunziata e San Vito.

“Viaggio in un piccolo borgo: Il presepe vivente di S. Vito”
Il presepe vivente di S. Vito, una realtà del nostro piccolo borgo giunto quest’anno alla sua 14° edizione, è stato un vero trionfo di novità e di visitatori. Esso è diventato negli anni un appuntamento importante delle festività del S. Natale. Il suo allestimento coinvolge gli abitanti dell’intero paese e anche del paese vicino: per la maggior parte giovani, ma anche meno pur che dotati di buona volontà e voglia di fare. I figuranti (quest’anno oltre 80 ) sono esclusivamente ragazzi e bambini reperiti anche nei paesi limitrofi e Gesù Bambino è di solito un neonato del posto. Ma quando e come è nato il nostro Presepe vivente che ci affascina ormai da tanti anni? Ce lo racconta la sua ideatrice: Marta una giovane mamma e catechista sanvitese. “Era una domenica mattina , insieme ai piccolini del Catechismo parlavamo del Natale , della nascita di Gesù e di come nelle case viene rappresentato questo evento, quando, senza neanche pensare come dissi loro: Quest’anno facciamo il presepe vivente! Ne parlai poi con le altre catechiste, con le mamme e iniziammo questa avventura”. Certo all’inizio le preoccupazioni e le ansie non sono state poche, ma l’idea era nata ed ogni edizione ha portato la sua novità, la sua piccola particolarità fino a giungere a quella eccezionale di quest’anno, aggiungo io, nella quale l’angelo della grotta ha fatto da colonna sonora per l’intero percorso. Ma quale tragitto si segue per ammirare le fedeli rappresentazioni di arti e mestieri del tempo? C’è da dire che il piccolo borgo si presta molto bene, ma è stato necessario studiarlo tutto, fin nei piccoli particolari, per sfruttarlo e impiegarlo al massimo senza tralasciare un solo spazio. Si parte dalla porta medioevale , antico accesso al paese, rigorosamente chiusa e presidiata da due soldati romani in costume dell’epoca. Essa viene aperta al calar del sole quando si accendono i fuochi e i numerosi lumi che delimitano tutto il percorso. Nelle belle e gelide serate di questa stagione, la loro luce contribuisce a rendere tutto più magico, contrastando il cielo dai colori rosso-purpurei del tramonto. Subito s’incontra l’antico forno a legna dove intere generazioni hanno cotto il pane per le loro famiglie. Qui alcune bambine continuano ad impastare in mezzo a pani di ogni forma già cotti. Di fronte si aprono le antiche botteghe ricreate nei piccoli particolari: c’è chi lavora la creta, il ferro, la lana, i tappeti ed ancora il falegname, il facocchio, il maniscalco, e chi scalpella la pietra. Si arriva nella piazzetta del paese con in bella mostra un
ricco banco di frutta e verdura, uno di cereali e legumi e uno pieno di canestri e cestini di ogni forma, intrecciati anche durante la rappresentazione. Continuando a salire si trova la casa del Procuratore Pilato sempre attorniato da belle ragazze che lo “sventolano” con rami di palma, poi la scuola con i bambini seduti a terra che, con matite appuntite, tracciano segni sulle tavolette di cera ed ancora i Magi nei loro ricchissimi vestiti. Fatto il giro del paese si scende nella parte inferiore. Qui è stato creato un piccolo ristoro per tutti: tè e vari dolcetti fatti da alcune donne di buona volontà (me compresa) .In una nicchia dorme un viandante nel suo lettuccio con ai piedi un piccolo cane che veglia sul suo sonno. La lavandaia ha sempre un gran da fare a stropicciare i suoi panni presso il pozzo. Scese le scale, inizia tutta l’area riservata ai pastori, alla vita che conducevano e agli animali. C’è il casaro con i suoi formaggi e ricotte, il macellaio con appeso un bel pollo e fegatelli per ornamento, il pescivendolo con pesce fresco in bella mostra. Superati i fuochi, i pastori e le pecore si entra nella Grotta Santa :una grande cavità naturale proprio sotto il paese. All’ingresso, in mezzo alla paglia l’asino e due piccoli vitelli, poi in uno spazio più grande la rappresentazione della natività: Maria e Giuseppe estasiati davanti al loro Bambino. Un angelo crea ancora più magica l’atmosfera cantando nenie natalizie. Ogni anno è una grande emozione poter sostare alcuni minuti davanti a questa scena. Con la pace nel cuore si sale verso la piazza incontrando ancora piccole botteghe con bambini, ognuno al suo posto, a svolgere il proprio lavoro. Una piccola sosta presso il libro del Censimento per apporre la propria firma, conclude la visita. Certamente è un’esperienza eccezionale sia per i figuranti che per i visitatori. Ho cercato di descrivere questo evento che il nostro borgo rende unico, emozionante , particolare e suggestivo, ma sono convinta che nonostante la mia buona volontà, avrò dimenticato qualche particolare o personaggio, quindi vi invito tutti, cari amici ad essere presenti, a Dio piacendo, alla edizione del prossimo anno.
Distinti saluti e buone feste di Natale
di Alba Bussetti