Santa Fermina 2022

Carissimi fratelli i e sorelle, le letture della Parola di Dio che abbiamo ascoltato sono tutte improntate sulla fede e sulla perseveranza nella fede.
Quando parliamo di fede dobbiamo avere presenti almeno 2 aspetti: innanzitutto ciò che la fede è, e questo consiste nel dono che Dio fa di sé stesso all’umanità; e secondo, il conseguente affidamento a Dio da parte di chi riceve tale dono.
In questo senso possiamo affermare che, senza ombra di dubbio, il fedele per eccellenza è Dio stesso, infatti egli è amore e in questo suo amore rimane sempre fedele.
Questa fedeltà di Dio si è spinta fino alle estreme conseguenze quando, di fronte all’infedeltà umana, al nostro aver rifiutato il suo amore, Egli ha inviato nel mondo il suo Figlio unigenito perché noi potessimo avere la vita in Lui.
I santi sono coloro che ci testimoniano che la fede, ossia la testimonianza della vita in Cristo, non solo è possibile, ma è l’unica via per cui valga la pena di vivere e spendere la stessa vita.
I martiri in particolare dichiararono che la vita sarebbe impossibile, non avrebbe alcun senso se vissuta disgiunta dalla comunione con Cristo.(cfr.)
Coloro che hanno la consapevolezza di aver ricevuto questo inestimabile dono, non possono non esprimere il canto di lode, quello che abbiamo sentito espresso nella prima lettura: “Ti loderò Signore e ti canterò, Dio mio salvatore, perché sei stato mio riparo e mio aiuto”.
Cara santa Firmina, nostra Patrona, tu che hai accolto il grande dono della fede e non l’hai barattata con nessuna lusinga allettante della vita che ti veniva offerta in cambio, guarda la nostra società, guarda le nostre famiglie e illuminale col tuo esempio, con la tua fermezza di vita.
Fa’ che tutti possiamo esprimere il canto di lode riponendo in Dio l’unica nostra speranza, così come tu hai fatto.
E tu, ripeti ed offri a noi quanto abbiamo espresso nel versetto del salmo responsoriale di questa tua festa: “Ho cercato il Signore: da ogni paura mi ha liberato”. E ritorna a noi il riverbero di questa invocazione un’altra affermazione ispirata: “il signore si fa trovare da chi lo cerca con cuore sincero”.
Cari fratelli e sorelle, Santa Firmina ci insegna che non si può cercare il Signore a caso e neanche per una sorta di presunta convenienza, quanto piuttosto lo si cerca -e lo si deve cercare- perché si riconosce in lui l’unico vero bene da cui proviene ogni nostra realizzazione piena e verso cui la nostra vita dev’essere orientata.
“Ho cercato il Signore: da ogni paura mi ha liberato”; quante sono le nostre paure! Quelle legate al presente, quelle legate al futuro; quelle che ci inchiodano in una incertezza senza apparente futuro. Davanti a queste e a tante altre paure ve n’è una che è la più terribile ossia quella del non senso, della inutilità, della non cura, della indifferenza, del non essere in grado di umanità nei confronti degli altri.
Chi cerca e trova il Signore ottiene il senso, il significato positivo con cui affrontare i problemi, nella piena consapevolezza che Dio è il Dio della vita. Davanti ai problemi contingenti, quelli per dirla in breve, legati alla quotidianità del nostro vivere, il Signore ci offre la sua bella notizia che troviamo nel Vangelo ed ancora l’esperienza di sé vissuta da coloro che lo hanno testimoniato e che consiste nella vita dei santi.

Per noi oggi e specialmente in questa Chiesa è data la bella testimonianza di santa Firmina che, così come espresso dal suo nome, porta impresso il senso profondo e indelebile della fede in Dio.
Sappiamo che lei, convertita alla fede in Gesù Cristo viveva con intensità e con gioia la vita cristiana. Non solo, ma cercava di trasmetterla con convinzione e con fascino a chiunque a lei si avvicinasse.
La bellezza di una ragazza come Firmina, alimentata da questa entusiastica fede, raggiunse livelli che non passarono inosservati.
Una volta iniziate le persecuzioni, queste avrebbero dovuto far regredire per paura la sua opera. Eppure, mirabile a dirsi, queste non solo non indebolirono la sua fedeltà al Vangelo ma, come sappiamo, rafforzarono ulteriormente le proprie decisioni incrementando sempre di più il proprio stato, abbandonando le ricchezze e consacrandosi totalmente a Dio.
Fu in questo periodo che da Roma si trasferì dalle nostre parti vicino ad Amelia e qui avvennero quelle vicende che contribuirono ulteriormente alla fruttificazione di quel seme di entusiasmo di vita cristiana percorrendo la strada salvifica della croce di Cristo. Dapprima ad opera del consolare Olimpiade il quale, non solo si convertì in forza della incrollabile testimonianza di fede di Firmina, ma si sentì anche in dovere di dare la propria vita, in virtù della stessa fede.
Riecheggiano nella mente e nel cuore di Firmina le attestazioni di San Paolo a Timoteo: “Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo…”
Ma soprattutto e in maniera tutta speciale divengono vere in lei le parole di Gesù: “Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. …”
Carissimi fratelli e sorelle, figli di questa terra e discendenti di santa Firmina, guardiamo il suo esempio e cogliamo il frutto della sua testimonianza. Ella, raccogliendo il senso profondo del Vangelo proclamato, sembra voler dire a ciascuno di noi: non rimanere, seme prezioso di grano, isolato; non rimanere nascosto nel buio di un magazzino anonimo destinato ad essere preda dei parassiti, dei roditori o della muffa; esci piuttosto e sii seme fecondo caduto e piantato nel terreno del mondo, che ancora ha bisogno di belle testimonianze di fede.
E così sostenuti dalla sua testimonianza possiamo ottenere la beatitudine che abbiamo sentita per noi espressa: “Beato l’uomo che resiste alla tentazione, perché dopo averla superata, riceverà la corona della vita”.
Cara santa Firmina concedici la grazia di essere fermi, ossia fedeli al nostro Battesimo e dacci la forza di combattere la buona battaglia della fede.
Per questo benedici le nostre famiglie, gli anziani, gli ammalati … i giovani specialmente, perché seguendo il tuo esempio sappiano trasformare in autentica virtù ogni condotta ed essere segno luminoso di un futuro pieno di speranza. E a tutti noi che partecipiamo a questa festa, la gioia di poterti incontrare un giorno nella gloria del Paradiso.