Solennità del Corpus Domini – la processione diocesana: Mons. Soddu: “dai raggi benefici di questo Sacramento possiamo sempre attingere il segreto e il vigore per la crescita organica dei singoli, delle famiglie e della società”.

Tantissimi fedeli hanno partecipato, giovedì 30 maggio, alla celebrazione diocesana della solennità del Corpus Domini, alla messa presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, concelebrata dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi e dai sacerdoti della diocesi, ed alla processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie del centro cittadino, dalla chiesa di San Francesco alla Cattedrale, in un lungo corteo di sacerdoti, confraternite delle varie zone della diocesi con i loro stendardi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, gli Scout, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie, animata dal coro della diocesi diretto da don Sergio Rossini e dalla banda “T.Langeli” di Cesi.
La solennità del Corpus Domini è un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.
«Il grande mistero del Corpus Domini è l’eucaristia, il corpo di Gesù, che ci viene data in cibo – ha detto il vescovo -. Ci salva dai nostri peccati, ci riscatta da una vita spesso vuota o banale e ci riabilita totalmente, ponendoci su orizzonti luminosi di speranza. La festa del Corpo e Sangue del Signore Gesù esorta tutti ad avere il coraggio di accedere alla salvezza che solo il Signore può dare, e anche avere Il coraggio e la costanza nel permanere in questo stato salvifico di Grazia. Il Vangelo ci dice che Gesù ha profuso tutto il suo amore, perseverando sino alla fine; non solo facendosi inchiodare sulla croce, ma rimanendovi. La festa del Corpus Domini ci esorta ad avere una fiducia sconfinata in tutto questo, per il semplice fatto che il sangue da lui versato non è invano, non è andato perduto, ma raccolto nel calice, in quel calice della cena, della Mensa Eucaristica ed è oggi nella Messa, nella Eucaristia, per la nostra salvezza. Se questo non avviene nella vita delle persone, se questo non avviene nella nostra vita è perché noi ci intestardiamo rifiutando la salvezza. Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore, la nostra vita non avrebbe alcun senso senza l’Eucaristia. Come si fa a vivere senza questo dono? Perciò è vita vera quella che si conduce a prescindere da tutto ciò?».
Il vescovo ha anche fatto riferimento alla pace e alla speranza nel cammino della chiesa verso il Giubileo del 2025, perché la fede in Cristo: «Risvegli il torpore che spesso ci assale, ridesti in tutti il desiderio e la forza di contribuire personalmente alla costruzione della vera pace e della vita buona, perché dai raggi benefici di questo Sacramento, dal calice della salvezza, possiamo sempre attingere il segreto e il vigore per la crescita organica dei singoli, delle famiglie e della società. Questo consiste nell’invocare il nome del Signore, cioè affidarsi a lui, il quale ci offre questo calice, questo strumento di vittoria conquistata soltanto da lui e che desidera condividere con noi; che desidera cioè sia nostra questa salvezza e ci faccia ricollocare nella giusta strada del percorso pasquale, del percorso sinodale, del percorso giubilare di “pellegrini di speranza”, che con Gesù –unico Salvatore del mondo- conduce al Calvario e al sepolcro e da qui alla vita nuova della risurrezione».
L’OMELIA DEL VESCOVO
La lunga processione silenziosa, interrotta solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni da piazza Tacito, passando per la chiesa di San Pietro e fino alla Cattedrale, dove è stata allestita un’infiorata dai volontari dell’ufficio liturgico e della Cattedrale. C’è stata la preghiera del presidente di Azione Cattolica diocesana Rita Pileri per una comunità cittadina che sia capace di farsi vicina ai bisognosi e stranieri, compagna di chi lavora, e nella difesa dei diritti “Oggi vieni adorato anche per le vie delle nostre città, Gesù che nutri la nostra sete di giustizia e verità con il tuo sangue, facci essere ogni giorno ed in ogni luogo testimoni del tuo amore per tutta l’umanità, tu ci sei necessario per liberare i nostri cuori dalla tentazione della disperazione, per imparare l’amore vero, per camminare nella gioia, per moltiplicare l’amore con la carità e orientare l’umanità verso la giustizia e la pace”.

La processione si è conclusa con l’adorazione eucaristica e la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.

 

 

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