Solennità dell’Immacolata Concezione presso la Comunità Famiglia Padre Pio

La festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, è stata celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese nella chiesa di Sant’Angelo in Massa a Taizzano.
L’8 dicembre la Chiesa universale è in festa perché celebra la solennità più popolare e più antica in onore della Vergine Maria, legata alla predestinazione del Cristo, suo figlio venturo. Il dogma fu definito da papa Pio IX, che coronò un lungo cammino di fede devozione e scienza con la bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854.
La messa è stata concelebrata da don Roberto Adami responsabile della Comunità Famiglia Padre Pio.
“Nel 1854 papa Pio IX ha proclamato al mondo intero che Maria è stata preservata da ogni macchia di peccato ed è stata concepita immacolata – ha ricordato il vescovo -. Anche noi siamo partecipi di questa condizione di Maria di questo privilegio dello Spirito che trasforma la nostra vita ad immagine di Cristo, sana le nostre ferite, perdona il peccato. Maria è segno anche dei tempi nuovi inaugurati da Gesù e che continuano anche oggi. Il saluto dell’angelo a Maria è un annuncio della vicinanza dei Dio a all’umanità. Maria si dichiara serva del Signore in rappresentanza dell’umanità intera pronta ad accogliere Gesù. E la festa dell’immacolata ci aiuta a capire quale sono le intenzione di Dio e quelle dell’uomo.
Anche noi siamo interpellati a rispondere all’invito di Dio, all’annuncio di Dio e a generare Gesù prima nel nostro cuore, nella comunità, poi anche nella nostra esperienza quotidiana. Tutto questo lo leggiamo nella figura di Maria, l’attesa del Cristo che viene a salvarci per sempre, siamo pieni di gioia nonostante le sofferenze della pandemia, dei tanti lutti che ancora ci circondano. E’ un giorno di speranza e di consolazione per l’umanità, un anticipi del Natale e della nostra liberazione”.

SALUTO FINALE DI DON ROBERTO ADAMI
Eccellenza Reverendissima,
siamo veramente lieti averLa fra noi in un giorno così solenne e a noi particolarmente caro perché l’8 dicembre, grande festa della Madonna, è una delle tre date stabilite da Don Giuseppe per i nostri incontri annuali in cui ci si incontrava fraternamente con tanti amici provenienti anche da lontano, da altre città e regioni d’Italia: era una festa grande.
Per tutti noi lo è anche oggi se pur siamo un numero ridotto. Ma sappiamo che tantissimi altri, non potendo venire a causa delle limitazioni dovute alla pandemia, sono a noi uniti spiritualmente.
Oggi siamo soltanto il gruppo dei Membri Interni, e un gruppo di Membri Esterni in rappresentanza di tutti i fratelli della Comunità sparsi un po’ dovunque.
Oggi, questo giorno di Festa si arricchisce di una ulteriore grande grazia: il fatto che Lei ci abbia privilegiato della Sua presenza, poco prima di lasciare la nostra Diocesi.
Forse non tutti sanno perché provenienti da altre Diocesi, che Padre Giuseppe Piemontese dopo sette anni e mezzo termina il suo servizio pastorale nella nostra diocesi, avendo raggiunto il limite di età previsto dal Diritto Canonico.
Papa Francesco ne ha preso atto e ha nominato come suo successore Mons. Francesco Antonio Soddu, che verrà consacrato nella nostra cattedrale il prossimo 5 gennaio e contemporaneamente prenderà possesso della diocesi.
I sentimenti che ci animano, Eccellenza, si possono leggere sul volto di ciascuno dei presenti:
innanzitutto riconoscenza al Signore per averLe affidato per diversi anni il compito di Padre e Pastore di questa porzione di gregge, che è la nostra Diocesi di Terni Narni Amelia.
Riconoscenza a Lei per aver accettato in croce un compito così arduo e impegnativo, in tempi non facili per la vita della Chiesa.
Abbiamo ammirato, in questi anni, la Sua intraprendenza, il Suo ardito spirito di iniziativa, le sue proposte tenaci, la vastità delle sue idee, il suo coraggio nell’affrontare i tanti problemi esistenti in Diocesi, innanzitutto di carattere economico, il suo andare incontro ai fratelli in difficoltà, la passione mostrata per cercare le pecore smarrite del gregge.
Si può dire che non ha trascurato nessun angolo del vivere umano per portarvi la verità e il bene, anche là dove umanamente parlando era impossibile penetrare.
I giovani, i bisognosi, i poveri, i malati, gli operai, le famiglie bisognose: hanno avuto le Sue tenerezze, hanno goduto della sua presenza paterna, premurosa e confortante, affinché la croce fosse più leggera … l’interessamento per tutti.
Anche noi, come Comunità, abbiamo goduto della Sua bontà e comprensione, della Sua paternità continuamente sperimentata. Le siamo grati per l’aiuto datoci.
Ricordiamo le tante volte che, in occasioni molto significative per noi, ci è venuto a trovare, a celebrare l’Eucaristia, a pregare con noi, a confortarci nei momenti di distacco da alcuni nostri confratelli e consorelle. Ricordiamo la Sua presenza in Anniversari importanti del transito di Don Giuseppe, nel 25° del mio Sacerdozio, in occasione dei funerali di mia mamma Giuseppina, e del nostro confratello Serino.
Abbiamo inoltre potuto contare sempre sulla Sua preghiera per noi. Possiamo ben affermare, che per noi è stato veramente un Padre, un padre accogliente, premuroso, attento ai bisogni dei Suoi figli.
E oggi noi vogliamo rinnovarLe solennemente i nostri sentimenti di profonda riconoscenza e gratitudine e ci permettiamo come segno sincero di affetto filiale, di offrirle un piccolo dono e una immagine del nostro amato Padre Pio con Don Giuseppe.
Ci benedica, Eccellenza, nel nome del Cuore Immacolato di Maria e sotto la protezione di San Giuseppe, San Michele Arcangelo e di San Pio da Pietrelcina, nostri Protettori e Patroni.
Da parte nostra, infine, Le formuliamo i migliori Auguri, per il prosieguo della Sua vita e del Suo impegno per la Chiesa di Cristo e la salvezza dei fratelli, in qualsiasi ruolo e modo il Signore vorrà, con ogni bene e grazia! I suoi giorni siano sempre ricchi di frutti di santità, di serenità e gioia evangelica. Il Signore, che mai si fa vincere in generosità, Le renda il centuplo di tutto il bene che Lei paternamente ha seminato nella nostra Diocesi e La ricolmi di ogni Grazia e Benedizione.
Con profondo affetto e gratitudine.