Valenza – incontro del vescovo con il gruppo giovani

Nella seconda giornata della visita pastorale nella parrocchia di Valenza, il vescovo Piemontese ha incontrato il gruppo dei giovani animatori della parrocchia, composto da una ventina di ragazzi dai 15 ai 21 anni che si occupano delle attività di animazione e formazione da circa sette anni. Un gruppo vivace e motivato che rende viva la comunità e le celebrazioni con una particolare cura al più piccoli.
Nell’incontro, in un dialogo aperto e coinvolgente, è stato affrontato il tema della Chiesa e i giovani, alla luce del prossimo Sinodo dedicato ai giovani e alla sua preparazione che vedrà in agosto i giovani di tutta Italia radunarsi a Roma per l’incontro con papa Francesco.
Il Vescovo ha ricordato come la Chiesa abbia a cuore il mondo giovanile e ha chiesto ai ragazzi di presentare le propri richieste e considerazioni.
Diverse ed interessanti le istanze emerse come quella che la chiesa sia più presente e che i sacerdoti coinvolgano i giovani; che i giovani siano invogliati a partecipare e a crescere nella fede, in un percorso che dia prospettive; che ci sia un’apertura mentale nei confronti dei giovani e che non siano superficialmente etichettati.
Il comune sentire è quello di una chiesa che è distante dai giovani, specie quelli che non hanno forti risposte di fede. Spesso i giovani si trovano soli e senza speranza, non credono e non trovano persone che li aiutino e guidino in un cammino di crescita.
Importante è considerare la voglia di fare e di esserci può cambiare la realtà, dando opportunità ed esempi da seguire.
“E’ importante da parte della Chiesa e dei sacerdoti stare in mezzo ai giovani – ha ribadito il vescovo – e con loro organizzare dei percorsi di crescita umana e spirituale. La Chiesa deve cogliere i bisogni dei giovani e deve cercare di accompagnarli verso la loro piena realizzazione. E’ necessario entrare in sintonia con i giovani, per poi avviare percorsi e programmazione”.
“E’ importante avere una famiglia che vi è accanto, degli amici, sentirsi amati, avere la possibilità di dare agli altri e ai più piccoli il proprio essere come fate voi nei campi estivi con i più piccoli. E poi c’è l’aspetto della fede, come porsi nei confronti della fede, un cammino che ognuno fa da solo e insieme agli altri e che va aiutato e guidato. Ecco allora il discernimento vocazionale che significa scoprire e capire la propria vocazione. Il Signore vi chiede qualcosa di particolare ed è importante riflettere, consultarsi, cercare di comprendere la propria chiamata e impegno di vita, perchè solo così sarete poi felici”.