Ottobre è il mese che la Chiesa dedica alla missione universale, per riflettere ed operare affinchè la solidarietà e l’accoglienza amplino sempre più i loro confini. In Diocesi momento centrale dell’ottobre missionario sarà la veglia diocesana di preghiera: “Tutte le chiese per tutto il mondo” e di solidarietà con il popolo birmano, che si terrà venerdì 19 ottobre alle ore 21 nella chiesa di San Giovannino a Terni.
Una preghiera per i popoli del mondo, per la pace, per condividere la ricchezza della fede, delle culture, dei valori, andando oltre le frontiere per essere Chiese aperte a tutta l’umanità. La luce simbolo delle sette chiese sorelle accompagnerà la veglia, che avrà un momento introduttivo di riflessione in piazza della Repubblica, davanti all’immagine della Madonna del Popolo, per proseguire poi processionalmente aux flambeaux verso la chiesa di S.Giovannino, dove sarà proclamata la parola di Dio e proposte le testimonianze di alcuni missionari e laici di ritorno dall’Africa e dall’Asia.
La domenica successiva 21 ottobre sarà celebrata in tutte le chiese la 81^ Giornata missionaria mondiale, che come ricorda il Papa nel suo messaggio “è un invito alle Chiese locali di ogni continente ad una condivisa consapevolezza circa l’urgente necessità di rilanciare l’azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo”. Un invito a lavorare sempre più in comunione per rendere ogni singola Chiesa più accogliente, pronta a donare dalla propria povertà: solo così il dono della fede potrà raggiungere ogni uomo e ogni donna sulla terra. Essere missionario è l’impegno di ogni cristiano, testimone della fede e evangelizzatore del mondo, a cominciare dal proprio ambito di vita, dal proprio quartiere, parrocchia e città. La presenza di tante persone di diversa cultura e tradizione che popolano le strade del mondo, chiede ad ognuno d’interrogarsi coraggiosamente, per scoprire la modalità concreta della sua testimonianza, per accogliere la specifica vocazione, per far sì che anche la chiesa locale possa essere segno di speranza attraverso l’esperienza viva di ciascuno.