Il 16 luglio è stata solennemente celebrata, presso la basilica di San Valentino a Terni, la festa della Madonna del Carmelo, patrona dell’ordine dei Carmelitani scalzi, che da oltre quattrocento anni, reggono la basilica del Santo dell’amore. La messa è stata presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata dal parroco padre Johnson e animata dalla corale parrocchiale.
“In questa ricorrenza della festa di Maria – ha detto il vescovo – abbiamo pertanto un duplice affidamento: Gesù che dalla croce ci affida Maria e Maria che dalle sue amorevoli braccia materne ci affida suo Figlio. Perciò è importante che capiamo sempre di più che ognuno di noi è amato da Gesù; ed egli dalla croce, ossia dall’apice del suo amore, ci affida, ci consegna la sua madre perché, come è stato per san Giovanni, così sia per noi, cioè la possiamo accogliere e prendere con noi. il dramma infinito della Madre che nel suo cuore spezzato dal dolore è non di meno impegnata a comprendere umanamente come possa comporsi l’ineffabile grandezza di Dio con l’assurdità di quanto sta succedendo. Eppure Maria sta sotto la croce, ci sta, non fugge come gli altri e dal suo cuore spezzato dal dolore emergono, infranti forse ma certamente incorrotti anche tutti quei tesori di grazia”.
Facendo riferimento alla situazione del nostro tempo ha ricordato poi come: “Anche oggi tanti nostri fratelli e sorelle sono inchiodati su tante croci esistenziali di dolore; molte sono alla nostra portata, sono cioè presenti anche nella nostra città, nelle nostre case, pensiamo alle situazioni legate alle tossicodipendenze; alle povertà generate dalle ingiustizie, ai problemi legati alla disoccupazione, alle situazioni di malattie ecc. e altre un po’ più distanti, ma tutte comunque collocate entro il medesimo spazio temporale dei nostri giorni. Spetta a noi la forza e la volontà di scegliere da quale parte stare: fuggirle e non guardarle, evitarle, scansarle come i personaggi della parabola del buon samaritano, oppure starci, ossia avere la capacità, se non di condividere, almeno di condolersi di quanto accade. Maria madre del Figlio crocifisso è la madre dei dolori, dei dolori dell’unigenito suo Figlio Gesù e di tutti i dolori di ogni suo figlio, dei nostri dolori”.