Celebrata solennemente ad Amelia la festa di santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi. Il pontificale è stato presieduto nella concattedrale dal vescovo Francesco Antonio Soddu, che ha celebrato la sua prima festa della patrona di Amelia come vescovo diocesano. Erano presenti i sacerdoti della vicaria di Amelia e Valle Teverina, del capitolo della concattedrale e i sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina.
La celebrazione, animata dai canti liturgici eseguiti dalla Cappella Musicale del Duomo e dai Cori della Vicaria di Amelia-Valle Teverina, è stata preceduta dalla rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346, da parte dei comuni del comprensorio amerino e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” portata da Civitavecchia in staffetta dalle associazioni sportive di Civitavecchia e Amelia.
“I santi sono coloro che ci testimoniano che la fede – ha detto il vescovo nell’omelia – ossia la testimonianza della vita in Cristo, non solo è possibile, ma è l’unica via per cui valga la pena di vivere e spendere la stessa vita. I martiri in particolare dichiararono che la vita sarebbe impossibile, non avrebbe alcun senso se vissuta disgiunta dalla comunione con Cristo. Santa Firmina, ha accolto il grande dono della fede e non l’ha barattato con nessuna lusinga allettante della vita che veniva offerta in cambio. Santa Firmina ci insegna che non si può cercare il Signore a caso e neanche per una sorta di presunta convenienza, quanto piuttosto lo si cerca -e lo si deve cercare- perché si riconosce in lui l’unico vero bene da cui proviene ogni nostra realizzazione piena e verso cui la nostra vita dev’essere orientata. Ella, raccogliendo il senso profondo del Vangelo proclamato, sembra voler dire a ciascuno di noi: non rimanere, seme prezioso di grano, isolato; non rimanere nascosto nel buio di un magazzino anonimo destinato ad essere preda dei parassiti, dei roditori o della muffa; esci piuttosto e sii seme fecondo caduto e piantato nel terreno del mondo, che ancora ha bisogno di belle testimonianze di fede”.
Al termine, presentazione del Calendario 2023: “Servo di Dio Mons. Vincenzo Lojali: Un pastore secondo il cuore di Dio”.
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