Amelia – solenne celebrazione per l’apertura del Biennio Geraldiniano domenica 21 gennaio 2024

In occasione delle celebrazioni del Cinquecentenario della morte (1524-2024) di Alessandro Geraldini, primo vescovo residente di Santo Domingo, nato ad Amelia nel 1455, domenica 21 gennaio, domenica dela Parola di Dio, il vescovo Francesco Soddu ha presieduto il solenne pontificale di apertura del Biennio Geraldiniano 2024 – 2025, presso la basilica concattedrale di Santa Firmina in Amelia, alla presenza delle autorità cittadine.
“L’ardente spirito missionario del vescovo Geraldini – ha detto mons. Soddu – lo portò da Amelia e dalla corte dei Reali di Spagna fino ai più remoti e fino ad allora insondati confini del mondo per portare, attraverso la sua vita, la persona stessa di Gesù Cristo, unico Redentore del mondo, distinguendosi per l’opera umana, culturale ed ecclesiale che ha posto in essere a vari livelli e per l’evangelizzazione degli amerindi. Mentre con tutta la chiesa ci prepariamo al giubileo del 2025, dopo l’anno dedicato alla riflessione sui documenti e allo studio dei frutti del Concilio Vaticano II, il 2024, ad iniziare da questa 3a domenica del tempo ordinario, che da 5 anni è dedicata alla Parola di Dio, si dà l’avvio all’ anno della Preghiera. Voglia il Signore, attraverso questo tempo di preghiera e il tempo che la nostra Diocesi e il nostro territorio dedicano alla figura del Vescovo Alessandro Geraldini, dalla conoscenza della sua persona, del suo instancabile lavoro e ministero, suscitate nuovo entusiasmo nell’annuncio del Vangelo e una sempre maggiore consapevolezza nel comprendere l’alto senso della corresponsabilità nella partecipazione attiva alla costruzione del bene comune”.
L’OMELIA DEL VESCOVO SODDU

Foto Marco Piagentini

In occasione del Cinquecentenario è stato costituito un Comitato diocesano, presieduto dal vescovo Soddu e dal prof. Edoardo D’Angelo, per rilanciare la conoscenza del vescovo Geraldini, e attraverso questa sollecitare la riflessione e il dibattito su una figura poco nota, ma estremamente importante, sia sotto il profilo operativo e concreto, sia sotto quello simbolico dell’incontro/scontro tra la civiltà europea e quella definita “precolombiana” all’alba dell’arrivo degli Europei in Centroamerica (1492). Il comitato intende promuovere uno sguardo approfondito e prolungato sulla biografia e l’opera di Geraldini, che si caratterizzano proprio per l’apolidismo profondo del protagonista, consentendo di riflettere in maniera maggiormente consapevole e meno superficialmente ideologizzata su fenomeni complessi e problematici come le migrazioni di massa.

Alessandro Geraldini sbarcò nell’isola di Santo Domingo il 17 settembre del 1519 e vi morì l’8 marzo 1524. Attivo alla Corte di Ferdinando ed Isabella la Cattolica, Alessandro Geraldini è noto per il suo sostegno a Cristoforo Colombo e per esser stato precettore degli Infanti di Spagna. A lui si deve la costruzione della nuova cattedrale di Santo Domingo, Nostra Signora dell’Incarnazione, oltre alla stesura di numerose opere letterarie, trattati di politica e pedagogia, lettere ad importanti personaggi, tra cui papa Leone X e l’imperatore Carlo V, ed all’interessante resoconto del suo viaggio e ministero pastorale nelle Antille.
La figura di Geraldini si prospetta come di grande rilievo non solo per la storia europea e americana, ma anche di estrema attualità nel delicato tema dei rapporti tra Chiesa cattolica e nativi americani. Geraldini, insieme a figure quali Bartolomeo di Las Casas e Antonio de Montesinos, è tra i primissimi a intuire e denunciare l’imminente genocidio che gli Europei avrebbero procurato tra gli Indios d’America latina.