Carmelitane scalze- concelebrazione per la festa di Santa Teresa d’Avila

In occasione della solennità di Santa Teresa di Gesù e nel IV centenario della fondazione del monastero delle Carmelitane Scalze di Terni è stata ricordata, il 15 ottobre, la festa di santa Teresa nella solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Giuseppe Piemontese nel monastero di Macchia di Bussone.
Santa Teresa come espressione dell’amore sponsale con Gesù, manifestato nella preghiera, nella Parola di Dio, nella contemplazione, nella Carità, nel servizio quotidiano alle sorelle, alla Chiesa, al mondo.
Teresa riformatrice del Carmelo “non tanto come ritorno alle strutture o al rigore antico – ha ricordato il vescovo -, ma come proposta nel rimotivare la vita religiosa, contemplativa e spirituale, la consacrazione e la testimonianza del primato di Dio e della relazione con Gesù Cristo”. Teresa donna, madre e maestra di vita cristiana per generazioni di fedeli e riconosciuta nel suo ruolo di maestra quale dottore della Chiesa.
Il vescovo ha anche ricordato l’aspetto di Teresa indefessamente attivo facendo riferimento alla presentazione del libro “Teresa tra azione e contemplazione” che raccoglie gli atti del festival Teresiano a Terni del 2015. In particolare ha citato l’intervento di padre Saverio Cannistrà preposito generale dei carmelitani scalzi che ha evidenziato il rapporto di Teresa con l’economia quale accostamento inedito e interessante: l’economia strumento di elevazione umana e sociale delle popolazioni ma anche quale e elemento di conoscenza della qualità della vita religiosa: povertà, distacco dai beni, fraternità, carità, preghiera, cura delle liturgia, quale antidoto all’avidità. “Sono le virtù teresiane, che producono un sano senso del limite, che lasciano lo spazio all’Altro, a Dio e impediscono all’uomo di divinizzarsi”.