Cattedrale di Terni – Prima messa con i fedeli celebrata dal vescovo Piemontese nella “Fase 2”, nell’anniversario dei cento anni dalla nascita di san Giovanni Paolo II – LE FOTO E IL VIDEO

Nel giorno della ripresa delle messe con i fedeli nella cosiddetta “Fase 2” della pandemia Covid-19, il vescovo ha presieduto la celebrazione nella cattedrale di Terni nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita di san Giovanni Paolo II. E’ stata ricordata la storica visita in fabbrica che papa Wojtyla fece a Terni nel 1981, all’acciaieria dove incontrò i lavoratori, dirigenza e istituzioni, e nella Cattedrale di Terni dove incontrò i sacerdoti, religiosi e i malati, ai quali rivolse toccanti parole di speranza.
«Questa Fase 2 rappresenta l’avvio di un tempo nuovo – ha detto mons. Piemontese nell’omelia -, spinto dal soffio dello Spirito di una nuova Pentecoste, per crescere come comunità ecclesiale. Le pene, le gioie e dolori di questi 70 giorni senza l’Eucarestia ci impongono una riflessione personale e comunitaria. Una cosa è importante dobbiamo apprezzare, il dono che il Signore ci fa dell’eucarestia. Speriamo che mai più ci venga tolto. Dobbiamo anche cambiare il nostro modo di vivere, è un segno che la nostra terra è malata, che l’umanità è malata. Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita, avere più rispetto per la nostra sorella Madre Terra, relazionarsi tra noi, tra uomini e donne dell’umanità intera, considerarsi come unica famiglia umana. È molto difficile ma ci sono delle proposte che possono portarci a presto diminuire limitare i nostri soldi, a volte superflui le nostre necessità che non sono essenziali. Allora questo modo di fare potrà dare un contributo per cambiare il corso della storia dell’umanità. E noi con la nostra vita di fede speranza e carità di preghiera possiamo dare un contributo ancora più grande. Possiamo prendere esempio da san Giovanni Paolo II, che ha vissuto appieno il suo tempo e ha dato un contributo essenziale ai cambiamenti epocali che si sono verificati durante gli anni del suo pontificato. Vogliamo sentirlo vicino a noi in questo tempo di particolare sofferenza. Perché ci insegni come cambiare i nostri stili di vita e come portare salvezza, salute e santità a questo nostro mondo. C’è chi pensa di poter fare a meno di Dio, ma soltanto in Dio si può trovare il segreto della vittoria».