Celebrazione prenatalizia all’acciaieria di Terni – Mons. Piemontese: “Gesù è venuto sulla terra e ha donato la sua vita fino alla morte per affermare la giustizia e l’amore per gli uomini specie i piccoli, i poveri, gli emarginati”

«Il Natale di quest’anno è reso dimesso a motivo della sofferenza che ha colpito le popolazioni terremotate e anche per tanta povertà sempre più diffusa. Lo stesso mondo del lavoro non vede diminuire la disoccupazione, anzi il rischio di nuovi disoccupati si fa reale, penso ai lavoratori del Gruppo Novelli, né si allarga la qualità dell’impiego. E tuttavia la solidarietà dimostrata verso i terremotati, anche il questo luogo, è un segno di recupero dei valori natalizi dello scambio di doni tra gli uomini, come lo è tra Dio e l’umanità». Queste le parole del vescovo della Diocesi Terni Narni Amelia Giuseppe Piemontese nella celebrazione in preparazione al Natale che ha presieduto questa mattina all’acciaieria di Terni per i lavoratori e familiari della Acciai Speciali Terni, alla presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Massimiliano Burelli, del prefetto di Terni Angela Pagliuca, del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, delle autorità militari e della dirigenza aziendale.
«Seguendo una antica tradizione, tutta la nostra città, rappresentata dalle Istituzioni si ritrova attorno alla grande famiglia delle Acciaierie, ai lavoratori, impiegati, dirigenza, proprietà per uno scambio di auguri in una delle feste più importanti e sentite dell’anno – ha detto il vescovo -. L’atmosfera natalizia ravviva i ricordi, accende la speranza, rafforza le attese di benessere e l’impegno per un futuro migliore. Tutto ciò lo sintetizziamo ed esprimiamo con le espressioni degli auguri reciproci, ma soprattutto con la celebrazione dell’Eucarestia nella quale le parole che pronunziamo sono rese efficaci dalla presenza di Gesù Cristo, che rinnova il mistero del Natale.  Per noi cristiani le parole dettate dalla convenienza civile, oggi diventano atto religioso in questo luogo, cattedrale dell’operosità umana e civile, tempio dove la fatica dell’uomo si trasforma in sacrificio e preghiera elevata a Dio creatore per il progresso umano, civile e religioso di ognuno, per il benessere della società, per la partecipazione all’opera creatrice di Dio».
Il vescovo ha poi richiamato le parole di papa Giovanni Paolo II all’acciaieria nel 1981: “Così, dunque, desidero esprimere la convinzione che questa odierna (visita) festa  rafforzerà e consoliderà il vostro incontro con il Vangelo del lavoro. Spero che essa avvicinerà il grande banco del lavoro moderno, al quale qui a Terni operano migliaia di uomini, a quel modesto banco del carpentiere Giuseppe di Nazaret, al quale si presentava come lavoratore Gesù Cristo, figlio di Dio e figlio dell’uomo. E spero che, in questa prospettiva, potrete vedere in una luce più piena il valore e il senso del vostro lavoro e di tutta la vostra vita”. 

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L’OMELIA DEL VESCOVO

 

 

 

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