Comunità pastorale “Colli sul Tevere” – Incontro a San Vito con le associazioni e i giovani

Il terzo giorno della visita pastorale alla comunità di “Colli sul Tevere” è stata dedicata all’incontro con i catechisti a San Vito e con le Confraternite e le associazioni Combattenti, associazione sportiva Gualdo, Comitati Festeggiamenti, Scuola Calcio Otricoli, Avis, Ad.168 di Otricoli, associazione Presepi viventi San Vito.
La presenza di sette confraternite ad Otricoli e due a San Vito è stata l’occasione per ricordare come esse siano nate da una finalità particolare, soprattutto per opere di carità e poi la loro vita si è sviluppata nella preghiera, celebrazioni, processioni, di diffusione del culto di un santo.
“Vi invito – ha detto il vescovo ad una riscoperta delle finalità e della identità di ogni confraternita per crescere nella vita cristiana a partire dalla vita eucaristica. Le confraternite fanno parte della chiesa e tutto va fatto in comunione e sintonia con gli altri per costruire il corpo di Cristo che è la chiesa, animati da vero spirito cristiano e di partecipazione alla vita della chiesa”.
Un invito a vivere cristianamente le esperienze associative e nella comunione e collaborazione tra le varie realtà presenti nei diversi territori della comunità pastorale.
“C’è un’assurdità oggi – ha aggiunto il vescovo – da una parte siamo culturalmente cresciuti, ma siamo ignoranti dal punto di vista cristiano, della fede cristiana. C’è bisogno di crescere anche in questo, se non lo fate nella comunità cristiana non lo farete mai più”.
Successivamente il vescovo ha incontrato i ragazzi dell’iniziazione cristiana di San Vito e Gualdo e i gruppi del dopo cresima e i giovani del gruppo “Tuna” di Otricoli.
“Il catechismo significa rispondere alla chiamata di Gesù – ha detto loro il vescovo che ci vuole suoi amici, suoi discepoli. Al catechismo va soltanto chi si sente chiamato da Gesù e cerca di conoscerlo, di capire l’amore del Signore, di ricambiare questo amore con la preghiera, l’ascolto della Parola e volendoci bene fra di noi. Vogliamo rispondere a questo amore del Signore cercando di conoscerlo di più di amarlo di più e di seguilo”.