Eucarestia, quale grande dono tu sei!
Eucarestia, quale dono sorprendente sei tu!
Dono immeritato ed inaudito
e anche dono che avviene come opera del Popolo di Dio.
Presenza fedele
e anche opera incessante.
Profondità ultima dell’incarnazione
e anche principio che ci trascina dove non credevamo di poter arrivare e finalmente ci fa come Dio.
Ci attiri e veniamo a te così come siamo:
sporchi, sudati, feriti, pieni di desideri e di delusioni.
Anche questa sera veniamo da oltre un anno in cui in molti hanno perso tanto,
spesso amori e lavoro, spesso salute e persino la vita stessa.
Questa sera più che mai rischiamo di vederti come un gelido, perfetto e lontano cristallo
e sulla bocca ci muore la voglia di condividere con Te
le tristezze per amori persi e le angosce per lavori scomparsi,
la paura per una salute minacciata o gravemente ferita.
… come se ci vergognassimo della fame per il pane del fornaio di fronte al pane dell’operare Tuo.
… e allora con tutto il cuore Ti ringraziamo, o Signore,
perché questa sera ci tornano alla mente le parole che quaranta anni fa san Giovanni Paolo II ci disse.
«Il Papa (…) è uscito dalle cave di pietra di Zakrzowek, dalle caldaie di Solwey (…), (…) da Nuova Huta.
Attraverso (…) le proprie esperienze di lavoro (…) il Papa ha imparato nuovamente il Vangelo».
E ancora:
«il Vangelo del lavoro è stato scritto soprattutto dal fatto che il Figlio di Dio,
della stessa sostanza del Padre,
diventando uomo ha lavorato con le proprie mani. (…)
il suo lavoro, che è stato un vero lavoro fisico, ha occupato la maggior parte della sua vita su questa terra,
ed così è entrato nell’opera della redenzione dell’uomo e del mondo,
da lui compiuta con la sua stessa vita terrena».
Gesù dell’eucarestia: veramente tu hai lavorato con mani d’uomo, hai pensato con intelligenza d’uomo,
hai agito con volontà d’uomo hai amato con cuore d’uomo (cfr. GS 22).
Sicché lavori e amori nostri sono già dentro l’Eucarestia
prima ancora che noi li mettiamo davanti all’Eucarestia.
Grazie, Signore,
per aver già impastato l’Eucarestia di lavoro umano, amore umano, intelligenza umana, volontà umana!
O Signore, aiutaci sempre a sentirci e a pensarci dentro l’Eucarestia e non davanti all’Eucarestia.
O Signore dell’Eucarestia,
fa che in tempi di grandi fatiche civili e di grandi miserie politiche,
non dimentichiamo mai che l’opera Tua: «vale non solamente per i cristiani (…)
Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina»
e «lo Spirito Santo (dona …) a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale» (GS 22).
Signore, in tempi
non di confronto duro e bello,
ma di odi crudeli e vigliacchi,
anche di testimonianze generose eppure troppo spesso isolate,
fa che non dimentichiamo che questa medesima Eucarestia è opera
che sempre edifica e
sempre di nuovo libera la Città.
Fa che non dimentichiamo
che da essa viene la fiducia con cui tanti cattolici italiani settantacinque anni fa
seppero pensare e proporre a tutti e tutte
una repubblica fondata su ogni personale e responsabile contributo al bene comune: “fondata sul lavoro” (cfr. Costituzione italiana art.1).
Alla tua luce, o Gesù dell’eucarestia,
il lavoro, come responsabilità e dunque diritto,
ancora una volta oggi appaia via di ripresa e di rinnovamento civile.
Gesù Eucarestia,
dona anche a noi la forza, l’intelligenza e la speranza
che donasti allora ai nostri padri ed alle nostre madri, ai nostri nonni ed alle nostre nonne
per il rinnovamento della Città.