Con la bella e partecipata celebrazione della prima domenica di Quaresima presieduta dal vescovo Piemontese si è conclusa il 18 febbraio la visita pastorale a Campomicciolo.
Il vescovo ha ringraziato per la calorosa accoglienza ricevuta: “Questa comunità è una grazia è un dono di Dio per la chiesa e per la città – ha detto il vescovo – e tutti noi dobbiamo ringraziare il Signore, di volerci bene. Una chiesa viva di circa quattromila cristiani, una realtà meravigliosa che da tante parte non riescono a sperimentare. Avete il dono di due sacerdoti che dovete sostenere e insieme a loro lavorare. C’è un bel numero di famiglie giovani con tanti bambini che sono un dono del Signore anche loro. Questa comunità ha bisogno di creare sempre più comunione e annunciare con rinnovato vigore il Vangelo. C’è un bel clima di collaborazione tra le persone che compiono tanti servizi nella parrocchia, la carità espressa nella conferenza di San Vincenzo con uno stile mite e silenzioso ma molto efficace”.
In particolare l’attenzione della comunità va prestata ai giovani: “Occorre un sussulto di responsabilità per dare sostegno alle nuove generazioni – ha aggiunto il vescovo – supportando i sacerdoti in questo servizio”.
Nella parrocchia sta per avviarsi un gruppo di famiglie per la catechesi dei bambini da 0 a 6 anni che può essere una prima esperienza a livello diocesano.
Il vescovo ha quindi suggerito alcune priorità da seguire come la celebrazione domenicale quale centro della vita della comunità e della vita cristiana, e una proposta di catechesi comunitaria degli adulti di un cammino di fede, speranza, carità e comunione attorno alla Parola. Collaborare per creare sempre di più comunione all’interno dei gruppi e della comunità e avviare un cammino anche di pastorale giovanile con la presenza dell’oratorio e dell’attenzione ai giovani.
Ai genitori dei ragazzi del catechismo che ha incontrato prima della celebrazione ha rivolto l’invito ad “imparare ad essere maestri, padri e madri nella fede dei vostri figli” per una crescita buona dei ragazzi dal punto di vista umano, cristiano e culturale.