Delegazione Caritas diocesana in Albania per il progetto “Parla più forte – le foto e il video

Dal 24 al 27 febbraio una delegazione, guidata dal vicario episcopale per la Carità mons. Paolo Carloni e dal direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni, composta da Nicola Cimadoro, dal dott. Maurizio Carlone e da Elisabetta Lomoro, sono in Albania per una visita al centro medico di Pllane per incontrare i responsabili della sanità della regione di Lezhe e della direzione amministrativa e sanitaria dell’ospedale di Lezhe per una verifica della situazione del progetto “Parla più forte” per lo screening della sordità infantile. Nel corso delle giornate la delegazione ha incontrato anche i bambini sordomuti che vengono accolti e curati nella struttura gestita dalle suore del Divino Zelo a Pllane. Un centro unico nel suo genere ed offre ai bambini sordi una più facile integrazione scolastica, sociale e una rieducazione logopedia. La delegazione ha inoltre incontrato vescovo di Lezhe mons. Ottavio Vitale al quale è stato illustrato i progetto e l’attività in campo sanitario svolta nella zona di Lezhe con l’ausilio di medici volontari italiani e del progetto collegato dell’Ospedale della Solidarietà.
Attualmente scopo del progetto è quello di ripristinare in breve tempo l’apparecchio di screening acustico (Oae) a seguito di taratura e revisione periodica a Padova presso un centro specializzato e di acquistare nuove parti della strumentazione per consentire un più efficace e continuo screening dei neonati con una diagnosi precoce della possibile sordità, in quella zona dell’Albania dove si riscontra una forte incidenza di malformazioni dell’apparato uditivo e sordità congenita. L’apparecchio è strumento necessario per il supporto e le cure a bambini sordomuti, ed è stato affidato all’Ospedale di Lehze, in comodato d’uso, per essere utilizzato su tutti i nati in Ospedale. I bambini che saranno individuati come sospetti sordi, verranno più approfonditamente esaminati presso l’ Istituto delle Suore Figlie del Divino Zelo che possiedono apparecchiature più sofisticate e che sono collegate mediante la telemedicina a professionisti italiani volontari partecipanti a tale attività.
Un progetto che richiede di continuare e implementare la sinergia tra la Caritas di Terni e le istituzioni locali albanesi e le suore del Divino Zelo che si occupano di accogliere, educare, formare e aiutare tanti bambini sordi e le loro famiglie.
Importante è svolgere anche un’opera di sensibilizzazione riguardo all’importanza di tale screening sui neonati per poter operare im modo efficace e tempestivo per la cura della patologia dei piccoli.