Diocesi – celebrazione per la dedicazione della Cattedrale e preghiera per la pace il 27 ottobre

Accogliendo l’appello di Papa Francesco per la giornata di digiuno e preghiera, di penitenza, per la pace nel mondo, nel giorno in cui si ricorda il 370° anniversario della Dedicazione della Cattedrale di Terni, il 27 ottobre in Duomo, si è tenuta la solenne celebrazione e l’Adorazione Eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, e alla quale hanno partecipato i sacerdoti, religiosi e religiose, rappresentanti dei movimenti e associazioni.
Nella celebrazione è stato ricordato anche l’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Terni, avvenuta nel 1653 per opera del cardinale Angelo Rapaccioli. La dedicazione di una chiesa è il momento conclusivo di un’opera corale, animata dalla fede, che edificava il luogo della presenza di Dio, della preghiera, dell’annuncio della Parola, della celebrazione dei sacramenti, dell’incontro e soprattutto della celebrazione dell’Eucarestia.
“E’ il luogo in cui Dio incontra il suo popolo – ha ricordato il vescovo Soddu -. La chiesa è segno dell’incontro,  chiesa di Dio il cui fondamento è Gesù Cristo, affidata a Pietro: attestare che Gesù è il motivo fondamentale di tutto ciò che aneliamo e concretizziamo nelle nostre azioni di bene. Tutti costruiamo l’edificio spirituale, ogni battezzato deve sentire l’onore di contribuire alla costruzione del tempio vivo. La chiesa non va identficata come qualcosa fuori di noi, mentre tutti ne facciamo parte. Chiediamo la capacità di contribuire come pietre vive alla costruzione della chiesa di Dio. Ricordare l’anniversario della dedicazione della Cattedrale significa celebrare il nostro battesimo, perchè possiamo essere rinvigoriti dal sangue di Cristo. Essere pietre vive per stringerci sempre di più, e mai allontanarci, da Lui, ed essere pietre morte e causa di morte per gli altri”.
E’ seguito un momento di adorazione eucaristica con riflessioni tratte dall’enciclica Fratelli Tutti di papa Francesco e la preghiera per la pace in Terra Santa.
“Fratelli e sorelle, la guerra non risolve alcun problema – è stato letto dall’appello di papa Francesco – semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro. Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole, con la preghiera, con la dedizione totale.”