Nella cattedrale di Terni, l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, alle ore 17.30 il vescovo Francesco Antonio Soddu ha presieduto la santa messa nella XXXIII giornata del malato, concelebrata dal direttore della pastorale diocesana della Salute padre Angelo Gatto, dal parroco della Cattedrale don Alessandro Rossini, con la partecipazione delle dame e barellieri dell’Unitalsi di Terni, Narni e Amelia, dei membri del Centro volontari della sofferenza, di alcuni malati e rappresentanti di infermieri e medici. Durante la celebrazione è stato impartito il sacramento dell’ unzione degli infermi.
“Quello di Lourdes è un messaggio grande d’incontro con il Signore – ha detto il vescovo nell’omelia -. Nel tempo della malattia, infatti, se da una parte sentiamo tutta la nostra fragilità di creature, sia fisica psicologica e spirituale, dall’altra facciamo esperienza della vicinanza e della compassione di Dio e della sua consolazione. La malattia allora diventa l’occasione di un incontro che ci cambia la vita, perchè inondati dalla presenza beneficante del Signore. Il messaggio papa Francesco ci ricorda questo incontro ed anche il dono, mai come nella sofferenza infatti ci si rende conto che ogni speranza viene dal Signore e che quindi è prima di tutto un dono da cogliere, da coltivare. Il risorto cammina con noi, facendosi il nostro compagno di viaggio come lo fu con i discepoli di Emmaus. Il terzo aspetto del messaggio del Papa è quello della condivisione, i luoghi in cui si soffre sono spesso lunghi di condivisione, in cui ci si arricchisce a vicenda. Quante volte al capezzale di un malato si impara a sperare, quante volte stando vicino a chi soffre si impara a credere, quante volte chinandosi su chi nel bisogno si scopre l’amore. Ci si rende conto di essere angeli di di speranza, messaggeri di Dio gli uni per gli altri, tutti insieme malati, medici, infermieri, familiari, amici, sacerdoti, religiosi e religiose”.
Elisabetta Lomoro
Il messaggio della XXXIII Giornata Mondiale del Malato si colloca all’interno dell’anno giubilare, che ha come motto: «Pellegrini di speranza».
In collegamento con il cammino ecclesiale il tema proposto per il 2025 dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute è tratto da Rm 5,5: «La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato».
La stretta relazione tra malattia e speranza viene evocata nella riflessione dell’Apostolo ai Romani, rileggendo la condizione umana alla luce dell’evento pasquale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto.
IL MESSAGGIO DELLA CEI PER LA GIORNATA DEL MALATO